Resterà probabilmente poco del progetto iniziale della Costa Smeralda voluto dal Qatar due anni fa. Tutto, al momento, è da rifare. Via i nuovi cinque alberghi a 5 stelle, via le ville di lusso e la pista di go kart. Il libro dei sogni della famiglia Al Thani si scontra, o si scontrava, con le norme urbanistiche regionali. Ma nulla è perduto, come racconta La Nuova Sardegna oggi in edicola, c’è stato un incontro istituzionale tra l’importante sceicco della famiglia reale, Hammad bin Jassim bin Jaber Al Thani, e il sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda. Ovviamente a bordo di un maxi-yacht, Al Miqab ormeggiato nella baia di Cala di Volpe: qui si è parlato di accordi, collaborazione e linee guida. Il resto, rinviato all’autunno. Non appena la Regione avrà definito i nuovi paletti in materia urbanistica, Piano paesaggistico incluso – da rivedere.
I buoni proposti di un progetto condiviso sono essenzialmente tre: rispetto del territorio della Gallura e dell’architettura della Costa Smeralda; coinvolgimento delle professionalità e maestranze locali; e un piano di allungamento della stagione.
La famiglia del Qatar ha acquisito nel 2012 la Costa Smeralda holding per 600 milioni di euro, il passaggio (su cui pende un’indagine della Procura di Tempio per evasione fiscale) è avvenuto dal magnate statunitense di origini libanesi Tom Barrack. In piedi, e ormai avviato, un altro importante affare per il Qatar: quello dell’ex San Raffaele (ospedale incompiuto di Olbia) che si punta a far diventare un imponente centro d’eccellenza della sanità nazionale e internazionale. Un investimento da 1,2 miliardi di euro in 12 anni.