Alcoa, torna l’ipotesi Glencore. Cgil: “Ora definizione accordo di programma”

C’è ancora attesa per l’auspicata svolta sulla vertenza Alcoa: sarebbe infatti imminente la definizione dell’accordo di programma che dovrebbe accompagnare la ripresa economica e sociale per il Sulcis Iglesiente. I segretari della Cgil e della Fiom territoriali Roberto Puddu e Roberto Forresu sollecitano il completamento del lavoro fatto finora dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, per favorire la cessione e il riavvio dello stabilimento che produceva alluminio a Portovesme. I due sindacalisti osservano che rispetto all’unica offerta in campo per rilevare lo stabilimento, quella della Svizzera Sider Alloys, si è in attesa di conoscere i termini del piano industriale e occupazionale. Ci sarebbero però “voci sempre più insistenti su una formalizzazione dell’interesse da parte della Glencore, che ha completamente rinnovato il management mondiale del settore alluminio”. “Se tale informazione fosse vera – osservano Puddu e Forresu – sarebbe insieme il riconoscimento del lavoro del Governo e la conferma delle maggiori certezze e garanzie sui temi fondamentali che fino a poco tempo fa erano invece oggetto di rivendicazione. La stessa, infine, andrebbe a determinare l’auspicabile competizione fra soggetti per l’acquisizione dello stabilimento con proposte, piani industriali da comparare e valutare nell’interesse del Paese, dei lavoratori e della ricaduta occupazionale nel breve come nel lungo periodo”. Il sindacato ricorda che entro settembre si dovrebbe arrivare, in particolare, alla “definizione del costo energetico adeguato agli standars europei attraverso tre strumenti: accordo bilaterale con produttore di energia; servizio di interrompibilità; riduzione strutturale degli oneri derivante dal provvedimento di legge per la competitività delle produzioni energivore nazionali, già approvato dalla Camera ed in attesa di concludere il suo iter legislativo nei prossimi giorni con il voto del Senato”. Inoltre occorrerà determinare “l’intervento dello Stato per dare corpo alla dichiarazione di strategicità nazionale della produzione primaria, con un contratto di sviluppo a sostegno degli investimenti per il miglioramento tecnologico, produttivo e ambientale”. Infine, ma non ultimo, la conclusione degli aspetti per “la ripartizione dei costi della messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera con la barriera idraulica dell’intero polo industriale e il completamento della procedura per l’assegnazione del dragaggio del porto industriale”.

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