Strage di via d’Amelio, su Canale 5 il film dedicato a Emanuela Loi

Una ragazza come tante. Non un’eroina, non una donna-coraggio. Emanuela Loi era semplicemente una giovane che amava il suo lavoro e lo svolgeva con diligenza e attenzione. Il ritratto della poliziotta di Sestu che vedremo domenica in prima serata su Canale 5 con “La scelta: Emanuela Loi“, terzo appuntamento della serie ‘Liberi sognatori’ prodotta da Taoduefilm, è quello di una persona come tante, solare, legata alla sua terra e la sua famiglia, circondata di amici e passioni comuni a molte ragazze di quell’età. Una vita spezzata tragicamente, 26 anni fa, nell’attentato di Palermo contro il giudice del pool antimafia Paolo Borsellino. Emanuela, che in polizia c’era entrata quasi per caso dopo un concorso a cui aveva partecipato solo per accompagnare la sorella Claudia, si era ritrovata a proteggere il magistrato più in vista d’Italia appena un mese dopo essere entrata nel servizio scorte. Mai avrebbe immaginato, arrivando a Palermo a soli 23 anni, che sarebbe stata ricordata come la prima vittima donna della polizia.

Oggi il ritratto di Emanuela Loi approda in tv nel primo film interamente dedicato alla sua storia grazie a ‘Liberi sognatori’, serie  dedicata a quattro vittime della mafia uccise tra gli anni Settanta e i Novanta trasmessa su Canale 5: oltre alla Loi ci sono Libero Grassi, Mario Francese, Renata Fonte. “La fiction televisiva può e deve insegnare contenuti etici profondi – sottolinea Pietro Valsecchi, produttore e sceneggiatore insieme a Umberto Ambrosoli –  raccontando la realtà attraverso un linguaggio emotivamente coinvolgente in grado di parlare alla coscienza degli spettatori. Con ‘Liberi sognatori’ vogliamo contribuire a diffondere un insegnamento e degli esempi alti ai più giovani, che spesso ignorano le pagine più buie della nostra storia e i nomi e le vicende delle donne e degli uomini che sono stati in prima linea contro la violenza e le ingiustizie”. Nel cast, oltre a Greta Scarano che interpreta Emanuela, ci sono Riccardo Scamarcio nel ruolo di Antonio Montinaro, Ivana Lotito nel ruolo di Claudia Loi, Fabrizio Ferracane che interpreta Borsellino oltre ad Alice Attala (Maria Rita), Aurora Peres (Speranza), Pierluigi Corallo (Agostino Catalano) e Jacopo Cullin (Andrea). Il film è liberamente ispirato alla storia della poliziotta di Sestu ma ritornano molti particolari reali: la Panda rossa di Emanuela, regalo dei genitori, l’appartamento palermitano che divideva con altre due ragazze sarde, le file al telefono pubblico da cui chiamava ogni giorno la famiglia.

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Erano, quelli, gli anni più difficili per la Sicilia e il paese intero: l’isola era da decenni teatro di attentati mafiosi contro la giustizia, la politica, le forze dell’ordine. Nel 1980 era stato ucciso Piersanti Mattarella, presidente della Regione (e fratello di Sergio, attuale presidente della Repubblica), due anni dopo era toccato al segretario del Pci siciliano Pio La Torre e nello stesso anno a Carlo Alberto Dalla chiesa, generale dei carabinieri e prefetto, nel 1984 era morto il giornalista Giuseppe Fava, nell”88 il giornalista Mauro Rostagno. Oltre ai nomi celebri le cronache raccontano di decine di testimoni, poliziotti, familiari di pentiti e vittime per caso. E gli anni Novanta iniziano in modo ancora peggiore: nel ’91 veniva assassinato l’imprenditore Libero Grassi, nel marzo 1992 il democristiano ed ex sindaco palermitano Salvo Lima. Nel 1992 un altro attentato che gettò il paese nel terrore:il 23 maggio il magistrato Giovanni Falcone morì per una potente esplosione lungo l’autostrada Palermo-Capaci, con lui la moglie e la scorta. Emanuela Loi lavorava allora negli uffici della polizia palermitana, ma dopo la morte di Falcone chiese ai superiori di essere inserita nei turni per le scorte. Quel pomeriggio del 19 luglio accompagnava, insieme ai colleghi Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, il giudice Paolo Borsellino, già da tempo nel mirino di Cosa Nostra. La Fiat 126 imbottita di tritolo esplose in via D’Amelio senza che i cinque potessero accorgersene. Poi, il buio.

Grande emozione per Claudia Loi, sorella di Emanuela, che ha raccontato personalmente a produttori e attori il vero volto della ragazza e ha visto in anteprima la puntata: “Sono felice che questo film verrà visto in tutta Italia. Io e Emanuela avevamo appena un anno di differenza, eravamo come gemelle e vederla sullo schermo, interpretata egregiamente da Greta Scarano mi ha riportato indietro nel tempo. L’attrice è riuscita a riportare in vita il suo sorriso, a rappresentarla esattamente com’era, una persona gioviale che trasmetteva positività e coraggio: non si è mai sottratta al dovere, neanche in situazioni pericolose. Spero che questo film riesca a trasmettere il messaggio che Emanuela ci ha lasciato: tutti dobbiamo fare la nostra parte nella quotidianità, per costruire una società dove non sia più necessario morire per difendere i valori di pace, giustizia e libertà”.

Francesca Mulas

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