Sardinia film festival, gli anni di piombo de “La Storia di Sonia”

Giovedì 27 giugno, a Sassari, alle 21.15 nello spazio aperto del Polo didattico Quadrilattero sarà proiettato La Storia di Sonia, del regista Lorenzo Guarnieri.

LEGGI QUI IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL.

Regista  fiorentino  nato  a Firenze nel 1966 da padre pittore italiano (molto famoso Luciano Guarnieri) e madre americana. Al suo attivo ha varie esperienze nel campo cinematografico producendo videoclip e cortometraggi. Degni di nota sono inoltre Parentesi Tonda cortometraggio selezionato tre anni fa al festival Premio Bernardino Zappoli e il videoclip su J. Sebastian Bach selezionato a Firenze all’interno del Festival J. Sebastian Bach world Contest. La Storia di Sonia è il suo ultimo lavoro totalmente finanziato dal regista che per questo lavoro ha utilizzato il massimo della tecnologia digitale girando con la Epic Red One e utilizzando i migliori professionisti presenti nel territorio Toscano.

Come ti sei avvicinato al cinema?
Ho avuto tante esperienze collaterali sempre in ambito artistico. Ho studiato presso l’Istituto D’Arte di Firenze, e proprio lì mi sono appassionato alla tecnica del disegno e delle arti plastiche. Contemporaneamente frequentavo il Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, dove mi sono diplomato in chitarra classica. Il Cinema l’ho incontrato un po’ più tardi a Roma frequentando ACT  Multimedia di Cinecittà e diplomandomi  in regia cinematografica con il mio maestro Rachid Benhadj e con Carlo Lizzani.

Ritieni che tutte queste esperienze ti siano state utili?

Certamente hanno contribuito alla mia formazione e, cosa che potrebbe apparire strana, nel fare Cinema mi hanno dato delle competenze decisive. In tutte le mie produzioni cinematografiche ho potuto applicarle nel fare gli story board, nella scelta delle colonne sonore, nella scenografia e nella direzione degli attori.

Il tuo ultimo lavoro è il cortometraggio La Storia di Sonia…

Avevo necessità di parlare degli anni di piombo italiani senza cadere nella trappola ideologica, ma descrivendo una storia umana. Mi sono ispirato per l’inizio del film al cinema western di Sergio Leone e in maniera specifica al film Il Buono Il Brutto e il Cattivo che uscì al cinema nel 1968. Mi sono immaginato che i ragazzi di quella generazione nei loro giochi infantili emulassero le gesta di quel capolavoro cinematografico. Purtroppo alcuni di essi non si sono limitati a giocare ma hanno abbracciato la lotta armata, distruggendo la loro vita e vivendo di rimorsi indicibili. Il tema è aperto ancora oggi, manca la volontà politica e storica di chiudere definitivamente quel periodo ancora denso di ombre.
Il  tuo cortometraggio ha avuto molti riconoscimenti Internazionali, e in Italia?

Sono stato molto felice dei risultati internazionali, cinque premi: Best Sound editor al JIFF Indiano, Best Director al FICIB festival Camerun, Best Cinematography, Best Production Design e un Awards of Excellence al Los Angeles Film Festival. A luglio prossimo il film sarà presente al Festival di Madrid dove ha ricevuto tre nomination, incrociamo le dita.
Altri festival internazionali ci hanno annoverato nella Selezione Ufficiale.

In Italia è stata più dura, me lo aspettavo. Il tema trattato attualmente è quasi fuori dai contenuti che vanno per la maggiore e si presta a molte cautele. La partecipazione del corto
La Storia di Sonia ai Festival del nostro paese sono appena iniziate e naturalmente contiamo di ricevere i riconoscimenti che sapremo meritarci. Al  momento  possiamo dirci soddisfatti del risultato che, ad oggi, abbiamo raggiunto annoverando in totale 16 Official Selection e 5 premi Internazionali

Sarà presente anche al Sardinia film festival. Ci può spiegare le motivazioni?
Sì, ho iscritto il mio film al Concorso. E come autore di cinema indipendente ho anche scelto di far parte del Cineclub di Sassari, un sodalizio che ho conosciuto tramite Web e che mi è sembrato interpreti in modo abbastanza avanzato i problemi del movimento del cinema indipendente. La Sardegna
inoltre è la nuova frontiera per il Cinema italiano, molti registi attualmente ne stanno riscoprendo
le potenzialità, le Autorità locali sono abbastanza aperte ai problemi della Cultura e del Cinema in particolare. Poi il concorso è anche legato ai Nastri d’Argento e questo m’interessava moltissimo.

Progetti futuri?
Certamente, sto lavorando a un progetto per il mio primo lungometraggio. Sto lavorando sulla
sceneggiatura punto imprescindibile per un buon film. Il soggetto è stato ultimato e sto affrontando il trattamento, vorrei parlare di un giovane pittore e delle sue imprese artistiche.

Intervista realizzata da Ilaria del Secco Cappelli

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