A San Sperate con Sant’Arte arriva la grande festa voluta da Pinuccio Sciola

“Ci vorrebbe una festa, come quella che si fa ai santi, la festa di Sant’Arte. L’unica festa del calendario da festeggiare tutti i giorni l’anno. Perché è l’unica festa che salva l’uomo dall’appiattimento mentale!”. Con questo auspicio Pinuccio Sciola presentava  la sua idea di una grande celebrazione dedicata alla creatività. Un’idea che il poliedrico artista di San Sperate conosciuto in tutto il  mondo non ha potuto realizzare prima della sua scomparsa, avvenuta esattamente due anni fa.

Ora il progetto diventa realtà grazie all’impegno della Fondazione Sciola e al contributo del Comune di San Sperate, della Regione Sardegna, del Ministero per i Beni culturali e della Fondazione di Sardegna: dal 25 al 27 maggio ci sarà la prima edizione di Sant’Arte, festival di arti visive che sarà accolto in diversi angoli del paese del Cagliaritano. Una prima edizione, dedicata al tema ‘Ambiente come storia, arte come racconto’ che nasce in un anno speciale, dato che nel 2018 cade il cinquantennale dei primi murales creati nel paese: una rivoluzione partecipata e condivisa da tutti i cittadini, che trasformò in pochi anni il centro contadino in museo a cielo aperto.

La festa sarà inaugurata venerdì  con un convegno, “50 e oltre. Paese museo, l’utopia possibile”, giornata di studi con il coordinamento dell’Università di Cagliari. Sabato e domenica ci saranno mostre, laboratori, incontri, performance con artisti da tutto il mondo.

La presentazione di Sant’Arte

“La festa di Sant’Arte si svilupperà in due binari paralleli – ha sottolineato Rita Pamela Ladogana, storica dell’arte dell’Università di Cagliari – da un lato la ricerca e lo studio, con l’approfondimento in chiave nazionale e internazionale della straordinaria grandezza di Pinuccio Sciola che merita di essere letta in un contesto ampio e sotto i diversi punti di vista. Dall’altra la formazione con tante attività didattiche e il coinvolgimento degli studenti. L’Università di Cagliari sarà in prima linea con l’organizzazione del convegno di studi che aprirà la festa: un appuntamento importante, considerato che Sciola ha anticipato tempi con il suo progetto del muralismo con la partecipazione della comunità già nel 1968, dieci anni prima che le stesse cose accadessero in Italia. L’Università inoltre sta lavorando anche al catalogo delle sue opere con un progetto già avviato insieme alla Regione Sardegna”.

Il convegno, organizzato dal Comune in collaborazione con la Fondazione Sciola e l’associazione Noarte Paese Museo, si aprirà venerdì 25 maggio al Teatro comunale di via Is Spinargius alle 10. Ci saranno interventi di attori, storici dell’arte, giornalisti, docenti e ricercatori universitari e intellettuali sardi, nazionali e internazionali. Tra i nomi Ottavio Olita, Rita Pamela Ladogana, Giuseppe Marci, Marco Pignotti, Giampaolo Mameli, Barbara Cadeddu, Margarida Barbosa e Ana Vale Costa, Gloria Aura Bortolini, Paolo Masini, Nino Landis, Susanna Schoenberg, Andreas Altenhoff e Diego Fusaro.

Sabato e domenica la Festa sarà dedicata a laboratori di argilla, disegno, scenografia, suono,  e poi spettacoli, concerti e performance. Saranno poi eseguiti i restauri di alcuni murales storici del paese con il coinvolgimento della comunità; saranno aperte al pubblico le mostre ‘Risorse vitali’, ‘Documenta/muralismo’ ed ‘Evasione in love’ al Museo del crudo.  La tre giorni si chiuderà domenica dalle 20 con una colorata parata per le vie del paese a cui parteciperanno Attilio Zampieri, Claudio Montuori. Mauro Vizioli, Raimonda Mercurio, Stefano Farris e la banda musicale di Monastir. Tutto il programma completo sul sito www.santarte.it.

“Non ci aspettiamo spettatori ma protagonisti – così Tomaso Sciola, figlio di Pinuccio e presidente della Fondazio Sciola nata all’indomani della scomparsa dell’artista. – Sarà una festa, ma anche un momento per pensare all’arte e aprire le menti, come diceva nostro padre”.

Francesca Mulas

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