“Nois, il Tg dei migranti”: l’immigrazione raccontata dai protagonisti

Conoscere per farsi conoscere. Si chiama ‘Nois’, dal sardo ‘Noi’, il nuovo TG dei Migranti ideato da Sardegna Teatro in collaborazione con Eja TV. Titolo emblematico per un progetto coraggioso: un TG fatto da immigranti e dedicato interamente al tema dell’emigrazione. Il progetto, inserito nel programma Humans, è terzo classificato nel bando MigrArti, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

NOIS nasce a Cagliari, città particolare per collocazione geografica, capoluogo limite a sud del centro del mediterraneo, oggi terminale di sbarchi da Lampedusa e non solo. Un progetto originale che si inserisce in un contesto storico, sociale e geografico particolare data l’attualità del tema. Troppo spesso TV e giornali non sono in grado di restituire una linea di argomentazione completa quando trattano il dramma e le cause che portano al fenomeno, inarrestabile, dell’emigrazione.

Arriva dunque in controtendenza il progetto NOIS, che prende il via in forma sperimentale  questo mese di aprile e continua fino a giugno presso il canale Eja TV del Teatro Massimo. Rappresenta un unicum nello scenario dell’informazione, e si allarga, in maniera plurilingue, per aprire i confini al tema dell’immigrazione. Verranno impiegati dietro compenso gli stessi migranti, i quali si faranno inviati e destinatari dei problemi e delle realtà che ruotano intorno al tema di una nuova vita in un paese diverso dal loro. Già questo fatto, di per sé, è un processo di integrazione.

Guerra, fame, violenza, disperazione hanno portato 3200 morti riconosciuti nel mar Mediterraneo solo nel 2015, e continui sbarchi in tutto l’anno. Quelli che ce la fanno sono sottoposti a tempi di attesa lunghissimi in Italia prima di ottenere una destinazione temporanea, in strutture inadeguate, con un processo di identificazione difficoltoso dei migranti, recenti le proteste proprio a Cagliari, ed una legislazione europea in ritardo rispetto all’urgenza del problema. A questo si aggiunge il tema del terrore, della diffidenza, con l’impiego della polizia internazionale a dare risposte immediate alla paura della gente. Insomma, l’immigrazione, oggi, rappresenta il tema dei temi, coinvolgendo politiche economiche e sociali di mezzo mondo.

“Abbiamo deciso di creare un Blog e una pagina Facebook, proprio perché sappiamo che i social sono molto praticati da queste persone. Per loro avere i contatti giusti e conoscere le cose in tempo reale è una questione fondamentale, in grado di determinare una svolta nella loro vita” – dicono i responsabili del Teatro Massimo.

NOIS è però anche un nome pregnante di altri risvolti di significato. In sardo richiama l’identità storica di un popolo che nei secoli è stato conquistato – crocevia di popolazioni, lingue e culture – ma il nome richiama anche coloro che oggi partono dalla Sardegna in cerca di fortuna e lavoro. È stato calcolato che quasi un terzo della popolazione nativa della Sardegna risiede all’estero.

Potremo dunque vedere un immigrato andare con microfono e telecamera al seguito per conoscere le tradizioni dell’artigianato sardo, oppure informarci sul mondo del volontariato italiano all’estero con la rubrica “NOIS dal Mondo”, o avere la cronaca dei migranti sardi.

Nella conduzione del Tg sono coinvolti alcuni rappresentanti di comunità, fra questi Nadine Naserredine, giovane libanese da quattro anni residente in Sardegna, Rana Jammoul, Dasha Kuznetsova, Hong Chen, Mariya Stepaniuk, Kilap Gueye e Latif Yacoubou. Vi è pure un diciottenne, plurilingue, rifugiato del Benin, Latif, che sogna di diventare giornalista. Tutte le puntate saranno multilingue e sottotitolate in inglese.

Il Tg è partito in via sperimentale dal 1 Aprile, e proseguirà con questo calendario:

Martedì, 26 Aprile, 2016 – 14:00

Mercoledì, 4 Maggio, 2016 – 14:00

Mercoledì, 11 Maggio, 2016 – 14:00

Martedì, 14 Giugno, 2016 – 14:00

Il TG viene realizzato con il patrocinio e il supporto del CISP (Centro Internazionale Sviluppo dei Popoli), di Karalettura, Liberos, Cagliari Social Radio, e associazioni di volontariato che gestiscono i centri d’accoglienza per rifugiati e i richiedenti asilo. Si darà spazio, insomma, al loro punto di vista.

Davide Fara

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