Musica sulle Bocche, un festival tra passeggiate sull’acqua e incanti sonori

Un inizio che ha i suoni del mare quello del festival “Musica sulle bocche”, partito il 31 agosto con una passeggiata a piedi nudi sull’acqua verso l’Isola di Municca dove è andato in scena il monologo performativo “Tessuto Donna”, realizzato da Teatri Pellegrini. Una riletture simbologica delle età della vita della donna, tre figure che confrontano il loro essere in un dialogo ispirato alla mitologia greca e trascinato nelle dinamiche più moderne e attuali, facendosi dirompente realtà interagendo con un pubblico ormai pronto a rispondere agli stimoli delle istante e delle interrogazioni che gli attori/performer/musicisti ricercano proprio nello spettatore e ascoltatore.

Il mare grande protagonista -come sempre- per la manifestazione dell’associazione Jana Project e il tramonto sulla Valle della Luna è riuscito a convincere più di un migliaio di persone a percorrere un breve tratto tra sentieri scoscesi e lievi arrampicate (tra di loro anche ottantenni) pur di assistere ad uno spettacolo incomparabile e unico, con il mare in sottofondo e la Corsica, a due passi, sullo sfondo.

Nella piccola spiaggia di Cala Grande il musicista elettronico Murcof che ha invaso la vallata al calar del sole con sonorità sperimentali, minimali ed estemporanee in un crescendo di combinazioni e fusioni tra generi e campionature originali, catturando l’attenzione anche degli astanti non proprio avvezzi all’ambient.

Per il concerto delle 21, i live si sono spostati nel centro cittadino, nella piazza di Santa Lucia con Thomas de Pourquery e Supersonic “scoperti” proprio da Enzo Favata durante un festival di Brema. L’ensemble, guidato dal sassofonista e cantante Pourquery ha proposto una performance che coinvolgesse anche la parte visiva, fornendo per ogni brano una sequenza diversa di immagini proiettate sulla volta della piccola chiesa che dà il nome alla piazza. Omaggi all’immortale Sun Ra, jazz fusion, prog rock e world music, si sono susseguiti durante l’esibizione del sestetto composto da Pourquery, Arnaud Roulin al piano e synth, tromba e filicorno, Laurent Bardainne al sax e synth, il magnifico Edward Perraud alla batteria e Frederick Galiay al basso. La maturazione e l’evoluzione della musica segue un pensiero che il gruppo porta avanti come un mantra “la prigione eterna del tempo”: il passato è morto e il presente lotta contro le sbarre di una reclusione che vorrebbe ancorarlo alla visione idilliaca e falsata di una gloria trascorsa.

Il direttore artistico del festival, Enzo Favata ha preferito un festival “che non fosse la fotocopia di nessun altro. Ogni scelta è fatta con il criterio della scoperta, della voglia di far conoscere al pubblico musicisti ancora non affermati o estranei all’audience concertistica sarda. Anche Miki Imai l’ho conosciuta nel sud del Giappone, fa musica tradizionale che ancora fatica a entrare nei nostri circuiti nazionali. L’interconnessione tra i vari linguaggi è la fonte primaria per rinnovare non solo i partecipanti, che con il passare del tempo o scompaiono o diventano uno zoccolo duro del festival, i puristi e gli integralisti del jazz. Noi vogliamo anche loro, ma facciamo in modo che siano anche i nuovi appassionati, i giovani ad avvicinarsi alla manifestazione e l’unica maniera è reinventarsi attraverso la varietà proposta e la riscrittura del jazz, prima che la celebre frase di Frank Zappa (sull’odore di cadavere che emanerebbe il jazz). La nostra è anche una mission che vuole valorizzare il paesaggio, i concerti all’alba e al tramonto ad esempio, ma non solo, cerchiamo anche di essere un festival green, ecosostenibile a basso impatto ambientale. Questa formula permette anche alle persone di essere maggiormente coinvolte nello spettacolo, c’è chi si fa il bagno, si chiacchiera, nascono amicizie e il risulto è la scoperta di quanto di bello e di meritevole esiste nel mondo, sia nella musica, sia nel modo di proporla”. Il festival prosegue sino a domenica 3 settembre.

Martina Serusi

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share