Antonio Marras, meraviglie e metamorfosi in passerella

Solo trecento fortunati sono stati ammessi questa mattina a Milano alla presentazione della collezione primavera-estate firmata per la settimana della Moda da una delle eccellenze sarde, Antonio Marras. L’architettura minimale e industriale nello show room dello stilista algherese, ruvida eppure elegante, contrasta con la musica barocca e la scenografia verde che invade la sala gremita di pubblico. In questo scenario fantastico l’ensemble musicale delle Cameriste Ambrosiane, fortemente ispirate dal tema della trasformazione tanto da mutare in creature animali munite di becchi e corna, esegue un repertorio classico barocco scandendo il ritmo di quella che sarà una sfilata memorabile.

Tante le celebrità presenti: da Natalia Aspesi a Gepi Cucciari, da Licia Maglietta a Filippa Lagerback oltre ad addetti ai lavori noti come Giusy Ferrè, Carla Gozzi, i Murr. Già dalla prima uscita il concept della collezione appare chiarissimo: sono le Metamorfosi di Ovidio, poema in versi del I secolo d.C., ad ispirare Marras nella creazioni di abiti dagli accostamenti azzardati ma mai gridati, in perfetto equilibrio tra sfrontatezza e alta moda. Le modelle come moderne ninfe sfilano coronate d’alloro con capi dalle strutture rubate al guardaroba sportivo come giacconi e bomber accostati alla delicatezza di ruches e pizzi interamente realizzati a mano in Sardegna segnando nuovi confini di bellezza.

Ci sono i richiami al viaggio e al sogno tipici dello stile a cui Marras ci ha abituato: stampe dipinte a mano con fiori stilizzati al punto da sembrare geometrie, forme acquerellate in cui si scorgono il carbone e l’acqua. Tanto bianco, nero e sfumature infinite di grigio in capi leggeri, fluttuanti, che richiamano la composta e dinamica eleganza delle pitture giapponesi. Farfalle e fiori color cenere e penicillina alleggeriscono gonne e abiti lunghissimi, dalle trasparenze mai eccessive il cui equilibrio quasi architettonico è spezzato da giacche militari che interrompono le linee morbide e riportano dalla dimensione del sogno a quella della realtà.

Forti contrasti anche nei lievi chemisier che ricordano le suggestioni dell’Art Nouveau, impreziositi da sottili lamine argento e completati da borse e scarpe in stile retrò ma perfettamente attuali, con la zeppa, il cinturino, le stringhe. Una novità assoluta è l’uso della vernice, materiale malleabile, aggressivo, contemporaneo mai apparso nel repertorio dello stilista che ritroviamo in giacche dalla struttura solida nelle tonalità cipria, nero e beige.

“La mia idea è molto chiara: una donna dinamica, che non rinuncia al dettaglio romantico ma si muove decisa con indosso abiti che raccontano una storia” così commenta Antonio Marras, con la stessa semplicità e coerenza che lo accompagnano fin dai suoi esordi con la linea “Piano piano dolce Carlotta” fino alla direzione artistica della maison Kenzo che lo ha consacrato tra i più amati designer al mondo.

Una coerenza e una fierezza palpabili nelle sue creazioni che esportano in tutto il mondo tanto della cultura sarda scevra da folklorismi, esotismi e cliché da cartolina. Trasformazione, leggerezza, contrasto: queste le parole chiave della collezione primavera-estate firmata Antonio Marras. Una dicotomia perseguita attraverso studio e ricerca accuratissimi sui tessuti e cura maniacale di ogni dettaglio perché segno di dinamismo, distinzione e vitalità, ma soprattutto di impeccabile eleganza.

Giacomo Pisano

(immagini di Matteo Muggianu)

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