Mamoiada si prepara al Carnevale: sfilate e balli il 26, 27 e 28 febbraio

Mamoiada si prepara al Carnevale, una festa in programma il 26, 27 e 28 febbraio che richiama turisti e appassionati da ogni angolo del mondo. Figura simbolo è Juvanne Martis, messa però in secondo piano dalle celebri maschere dei Mamuthones e Issohadores, le più fotografate e filmate. “Mamuthones e Issohadores, come gli studiosi hanno ormai da tempo messo in rilievo, sono maschere rituali la cui origine si perde nella notte dei tempi e legate ai fuochi di Sant’Antonio Abate – spiega Gesuino Gregu, Issohadore della Pro Loco di Mamoiada – ma ogni occasione é ormai buona per farle uscire e creare magia e suggestioni dal sapore arcaico”.

Il martedì grasso, 28 febbraio, il fantoccio di Juvanne Martis pieno di paglia, la testa di legno e una botte nascosta sotto esce la mattina su un carro trainato da un asino. E’ scortato da uomini in abiti femminili che di cantina in cantina chiedono un po’ di Cannonau per Juvanne e intonano un ritornello. La sera in paese viene rappresentata la morte di ‘Juvanne Martis Sero’ tra canti e antichi attitos (pianti rituali). Ai visitatori vengono poi offerti fave, lardo e l’immancabile vino donato dai viticoltori di Mamoiada. Alle 15,30 va di scena l’evento più atteso: l’uscita di Mamuthones e Issohadores con le loro suggestive processioni danzanti. Un trionfo di tradizioni, magia, fascino da pelle d’oca e selfie ricordo. Non manca il ballo tondo in piazza, antico rituale millenario che a Mamoiada si è sempre distinto per la sua compostezza. E dalle case in granito giunge fino in strada il profumo di sas orulettas, frittura a intreccio coperta di zucchero a velo e sas hathas, così chiamano le zeppole a Mamoiada.

“Un viaggio a Mamoiada è occasione per assaporare gusti unici di un tempo, e tradizioni e godere della bellezza dei luoghi, tra i più abitati in epoca nuragica, tra natura e segni della sua antichissima storia”, riprende Gesuino Gregu. L’ Issohadore suggerisce come prima tappa la visita al Museo delle maschere, le cantine dove viene prodotto il Cannonau d’ eccellenza e i numerosi siti archeologici del territorio. La società di servizi turistici Méskes ha in programma una serie di visite guidate. Tre le tappe: la bottega di un mascheraio, la collezione di maschere Mameli e la sede dei Mamuthones e Issohadores. Sarà anche possibile partecipare a una lezione di ballo, parte integrante delle feste in piazza. La mattinata sarà coronata da un gustoso aperitivo in cantina a base di prodotti enogastronomici locali.

 

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Nel quarto numero di Sardinia Post Magazine un ampio servizio dedicato a Mamoiada e alla “storia di una foto”, a cura di Donatella Percivale. A corredo la guida sui carnevali isolani.

La rivista si trova nelle edicole della Sardegna o si può acquistare online (anche in abbonamento) tramite la piattaforma shop del sito. Qui il link: https://digital.sardiniapostmagazine.it/sardiniapost/index.jsp.

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