Capitale della Cultura, l’orgoglio di Nuoro: “L’Isola può fare da sola”

Non c’è solo amarezza nelle parole di Sebastian Cocco, assessore comunale alla Cultura di Nuoro. A poche ore dal verdetto che ha visto Parma vincitrice del concorso Capitale Italiana della Cultura 2020, Cocco ha ribadito l’importante lavoro di preparazione alla candidatura svolto dalle istituzioni nuoresi e da tutto il territorio barbaricino, e ha lanciato una nuova proposta alla Regione. “Lasciamo Roma con un’idea precisa: quella di continuare la strada intrapresa. Per questo chiediamo al presidente Francesco Pigliaru di rimanere al nostro fianco e di continuare a sostenerci promuovendo il progetto di ‘Nuoro Capitale della Cultura in Sardegna'”.

Una proposta che viene appoggiata anche dallo scrittore Marcello Fois, anima della candidatura nuorese: “Adesso occorre mantenere lo stesso impulso che ci ha animato per tutti questi mesi. Sinceramente il concorso mi è sempre interessato poco, si tratta di un gioco dove si può vincere o si può perdere. Ecco, noi abbiamo vinto lo stesso”.

Quella di Cocco non è dunque una semplice provocazione, ma una presa di posizione di cui ha già discusso anche col sindaco Andrea Soddu. “La partecipazione al concorso è stata l’occasione per riprogrammare le politiche culturali della nostra città, riprogrammazione che nel concreto abbiamo già avviato. Mi sento di ringraziare la cittadinanza e i Comuni che hanno colto il senso della nostra iniziativa invitandoli a un incontro pubblico, una sorta di assemblea cittadina aperta dove poterci guardare in faccia per riprendere il filo interrotto. Noi non vogliamo fare rinascere le nostre comunità partendo dai progetti industriali, ma mettere la persona e la cultura al centro delle nostre politiche e al servizio del territorio. Per questo lanciamo la proposta alla Regione, chiedendo al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore Barbara Argiolas di attuare insieme a noi questa idea di sviluppo e riscatto che vede Nuoro in prima linea non da oggi, ma già diversi anni. Non abbiamo bisogno di Roma per rilanciare e valorizzare la nostra cultura. Lo spirito di squadra e l’entusiasmo dei tanti giovani costretti ad emigrare e tornati  sull’Isola anche solo per collaborare con noi sono stati lo sprone più bello”.

Una complicità e una fiducia che adesso non possono essere tradite. “Le risorse messe in campo dai paesi, la collaborazione tra le istituzioni, così come tra il pubblico e il privato, non si erano mai viste prima – ha sottolineato Fois -. Si tratta di un episodio che ha cambiato la nostra retorica, il nostro modo di mostrarci e di pensarci. Perdere questo patrimonio mi disturberebbe moltissimo. Se si continuerà a dialogare in questa direzione mettendo la cultura al centro me ne farò carico in prima persona. Nuoro è un’area fondamentale per il rilancio di tutta la Sardegna, e noi abbiamo le competenze, le risorse e le energie per cambiare”.

Donatella Percivale

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