La Turandot impreziosita dalle sculture di Pinuccio Sciola conquista il Lirico

Gli enigmi della principessa, il sacrificio di Liù e l’intramontabile Nessun Dorma. Più le sculture di Pinuccio Sciola. La Turandot, per la quattordicesima volta (prima rappresentazione nel 1934 al Teatro civico) conquista Cagliari: finisce tra gli applausi la prima, secondo appuntamento con l’opera della stagione del Teatro Lirico di Cagliari, del capolavoro di Giacomo Puccini.
L’edizione dell’opera proposta quest’anno, come anche nel 2014, è la versione originale incompiuta: sipario giù dopo la scena della morte di Liù, la schiava che a costo della morte non rivela il nome dell’amato principe. Poi l’omaggio del pubblico ai protagonisti: da Susanna Branchini-Turandot a Olga Busuioc-Liú. Sino a Amadi Lagha, chiamato a sostituire all’ultimo Rudy Park, nei panni di Calaf. Funziona ancora l’allestimento di tre anni con le opere di Sciola: naturalmente l’opera non poteva che essere dedicata al maestro di San Sperate scomparso un anno fa.
Bello ed elegante l’allestimento ambientato in una Pechino che sembra galleggiare su una nuvola fuori dal tempo. Con il palco che si riempie di colore quando il principe Calaf svela il terzo enigma e sconfigge la bianca, gelida e crudele Turandot. Applausi anche al giovane direttore britannico, di origine asiatica, Alpesh Chauan al debutto nell’opera lirica. Per lui un ritorno a Cagliari dopo i concerti di giugno e settembre.
Si continua con gli altri spettacoli già fissati sino all’11 aprile. Le recite per le scuole, edizione “ridotta” dell’opera della durata complessiva di 75 minuti circa, sono in programma martedì 21 marzo e martedì 11 aprile, sempre alle 11.

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