La tradizione sartoriale e l’omaggio al padre Efisio nella nuova collezione maschile di Antonio Marras

Milano: è la settimana del fashion maschile che anima le stanze della moda e gli atelier trasformati in passerella, migliaia i giornalisti, fotografi, addetti ai lavori e compratori ( soprattutto russi) che affollano le innumerevoli location dello stile. Tra i nomi piu’ attesi in calendario nella serata di lunedì c’era Antonio Marras, lo stilista algherese capace di raccontare tanto della Sardegna al mondo utilizando la sua arte come forma di comunicazione. E di arte si tratta, perché nell’atelier di via Cola di Rienzo veniamo accolti dalla performance “13_600 HZ concerto per macchine per cucire” di Sara Conforti: artigiani a lavoro simboleggiano la sapienza del made in Italy, la tradizione sartoriale sempre a rischio perché il mercato privilegia la velocità alla qualità, la serialità all’unicità. Il valore dell’esperienza è invece la base su cui Antonio Marras costruisce la sua collezione maschile 2014/2015 dedicata alla memoria del padre Efisio, nella cui sartoria lo stilista ha imparato a giocare con tessuti, colori e forme.

“Mi son ripromesso che se mai avessi ripreso a disegnare una collezione maschile sarebbe stata ispirata a mio padre, alla sua passione per le cravatte, alla cura del dettaglio capace di fare la differenza”. Gli abiti sono mezzo di espressione, pagine narrative in cui mescolare suggestioni che in questa linea si declinano nelle tonalitá del blu, del grigio e del bordeaux con rare concessioni al verde petrolio. Sportivo ed elegante l’uomo Marras accoglie il fascino dei caban oversize di matrice marinara come della maglieria stampata in stile inglese con grande attenzione per le fantasie sempre geometriche, delle cravatte minute annodate su camice bianche in cui é stampata, nella sua stilizzazione grafica, la fotografia di Efisio Marras colto in una posa hollywoodiana, assorto, sognante. La collezione mostra pantaloni in lana, jersey pied de poule in toni di grigio, cappotti di velluto millerighe a micro pois di gusto retró ma realizzati con tecniche moderne come la corrosione. Equilibri cromatici e volumetrici raccontano percorsi di studio, di lavorazioni complesse, di fantasie dal fascino tanto occidentale quanto levantino. Immancabile la firma Marras nel filo rosso cucito negli interni delle giacche, nascosto ma presente come la consapevolezza che quando la moda é frutto di ricerca culturale e rispetto del lavoro e della conoscenza parliamo di etica e non solo di estetica.

Giacomo Pisano

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