La “Sardegna nascosta” tra Paperopoli e la terra dei vampiri. Su SP Magazine

Non è un “complotto”. Non si sono messi d’accordo. A molti, anzi, gliel’abbiamo fatto notare noi. Per ognuno era un piccolo segreto. Per il Magazine di Sardinia Post è stata una scoperta. Questa: i fumettisti sardi – che ormai nel loro insieme costituiscono una scuola di livello internazionale – si divertono a inserire nelle loro tavole piccoli frammenti di Sardegna. Chi un minuscolo nuraghe a Paperopoli, chi il nome di un paese, chi – come nel disegno di Dany & Dany che illustra la copertina – un monile con la dea madre sul collo di una vampira.

Altri inseriscono la Sardegna utilizzandone i monumenti e i paesaggi come sintesi del mondo. Ed ecco che Superboy e Flash gareggiano in un tour del Pianeta dove, dopo la Grande Muraglia cinese e le Piramidi, compare una chiesa. Alla maggior parte dei lettori non comunica nulla di speciale, tutt’al più qualcuno si domanda dove si trovi e a quale santo sia dedicata, immaginando che si tratti di una chiesa molto famosa, visto che è stata addirittura inserita in un giro del mondo. Ma c’è un piccolo gruppo di lettori che, vedendo quel disegno, fa un salto sulla sedia: ma certo, è la Basilica di San Gavino a Porto Torres.

Manuel Scordo, l’autore del reportage su questa strana “Sardegna nascosta” ha lavorato con i metodi del giornalismo investigativo. Analizzando decine e decine di tavole apparse su riviste a fumetti nazionali e internazionali. E ha raccolto una gallery di disegni che contengono – in qualche angolo, in qualunque modo – un pezzetto di Sardegna. Poi è andato dagli autori e ha domandato loro il perché di questo “gioco”.

Ma è davvero un gioco? O è, invece, una dimostrazione del nostro bisogno di  esserci, di far sapere che esistiamo, di metterci in relazione col mondo? Siamo davanti a un sintomo sorprendente di quella malattia dell’insularità che tanto peso sul nostro carattere regionale e che ci rende così ospitali, così taciturni, così suscettibili? Questo per riassumere alcuni dei tratti caratteriali che ci vengono comunemente attribuiti?

Diciamo che il dibattito è aperto. Le spiegazioni non sono univoche. C’è chi individua in questo vezzo una caratteristica specifica dei disegnatori isolani, chi ritiene che, in varie forme, questo giochetto lo facciano un po’ tutti i disegnatori del mondo. Alcuni – come ci fa sapere Igort – non sempre per finalità nobili. C’è chi arrivato a utilizzare la tecnica del “messaggio nascosto” addirittura per vendicarsi…

Un’anticipazione della storia che raccontiamo è stata data da Rai3 Sardegna nella trasmissione Buongiorno Regione. La storia completa sul nuovo numero di Sardinia Post Magazine: da oggi in tutte le edicole della Sardegna e nella sezione shop del sito dedicato (anche in abbonamento).

 

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