La pittura civile di Primo Pantoli inaugura il nuovo MACC di Calasetta

Riapre al pubblico, sabato 21 aprile alle ore 18, con la nuova direzione affidata allo storico dell’arte Efisio Carbone, il MACC – Museo d’Arte Contemporanea e Galleria di Mangiabarche di Calasetta.
Il Museo MACC, unico museo d’arte contemporanea della regione del Sulcis-Iglesiente, nato nel 2011 per volere dell’artista di origini calasettane Ermanno Leinardi, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, raggruppa una collezione di 130 opere rappresentativa di tutte le tendenze dell’arte astratta, dagli anni trenta agli anni ’50 e oltre con firme importanti quali Albers, Radice, Badiali sino a Munari, Capogrossi, Fontana, passando per Soldati e Veronesi oltre all’astrattismo geometrico dello stesso Leinardi.
Efisio Carbone succede al critico d’arte e pittore Pino Mantovani, che ha diretto il MACC nel triennio precedente, e proseguendo il dialogo di collaborazione con l’Amministrazione comunale intende non solo proseguire il lavoro di valorizzazione della prestigiosa collezione permanente, ma approfondire e sviluppare una sinergia sempre più forte tra il Museo e il territorio sul quale risiede. “Il museo deve essere un motore che genera cultura nel luogo in cui si trova e deve ascoltarne il territorio, per poi poter creare reti con altre realtà”.
Nominato con un mandato di due anni da Maricarla Armeni, Presidente della Fondazione MACC che gestisce il Museo con la partecipazione del comune di Calasetta, il neo direttore, dichiara da subito la sua visione orizzontale nella gestione del Museo, che mira ad esaltare le sinergie, le collaborazioni, e le reti con la realtà artistiche e culturali del territorio e insieme spingersi sino a raggiungere i luoghi del contemporaneo delle altre province della Sardegna e oltremare.
Sono già in corso, le residenze d’artista, progetto biennale che Carbone, ha affidato alla cura di Claude Corongiu della Galleria Macca di Cagliari, con la presenza in paese dell’artista-designer-architetto cileno Paulina Herrera Letelier e la compositrice-musicista sarda Francesca Romana Motzo unite per l’occasione da un lavoro sulla trachite rossa calasettana.
Ma si entrerà nel vivo della programmazione proprio il prossimo sabato 21 aprile con l’inaugurazione della prima mostra in calendario: Primo Pantoli – Azione e Contaminazione. È una significativa antologica dedicata al grande artista recentemente scomparso, a cura di Roberta Vanali, curatrice anche della prossima mostra in programma per l’estate dedicata al tema del “genius loci” con i grandi artisti sardi quali Costantino Nivola, Maria Lai, Salvatore Fancello, Pinuccio Sciola dialogheranno con Antonello Ottonello, Lalla Lussu e il giovane di fama internazionale Ruben Montini.
La mostra Primo Pantoli – Azione e Contaminazione, in esposizione al MACC sino al 24 giugno, ripercorre i momenti più salienti della produzione dell’artista. La scelta della curatela punta il focus sulla produzione astratta di Pantoli, creando un ideale dialogo con la collezione permanente. Nelle luminose e alte pareti del MACC più di cinquant’anni di storia dell’arte contemporanea in Sardegna, che raccontano l’humus sociale e politico dell’artista tra i più rappresentativi dell’Isola pur non essendo sardo. Primo Pantoli partecipò alla nascita dei gruppi storici Studio 58, Gruppo di Iniziativa, Centro di Cultura Democratica, Centro Arti visive, inventando un nuovo, fresco, vitale linguaggio per tutta la produzione dei manifesti usati per la comunicazione politica e sociale del periodo. Il suo impegno civile e morale non gli impedì comunque di usare forme e colori anche per cantare l’amore, quello intimo, personalissimo e malinconico. Pochi altri come lui sono stati in grado di catturare la luce di Sardegna come ha fatto Pantoli, restituendo a questa terra antica un’immagine lontana dagli stereotipi ma forse per questo più vera e sincera. Nel periodo dell’esposizione della mostra saranno affidati a Carla Orrù e Lidia Pacchiarotti i laboratori didattici per le scuole e per i visitatori.

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