La ‘guerriglia’ di Insortu, giardiniere metropolitano: arte, colori e riciclo contro il degrado urbano

C’è una guerra silenziosa che si combatte da qualche mese in città: è l’armata di Insortu, misterioso artista cagliaritano che agisce col favore delle tenebre dai quartieri storici alla periferia di Cagliari. Attacchi notturni che colpiscono strade, piazze, marciapiedi a metà strada tra performance artistica e giardinaggio sono la firma di questo giardiniere metropolitano che ha scelto di portare avanti la sua protesta pacifica contro degrado urbano e progresso indiscriminato. Sempre meno spazi per la natura e sempre più cemento sono il prezzo dell’urbanizzazione, ecco allora piccoli gesti di dissenso che compaiono in città a ricordare come questo processo non sarà sostenibile ancora per molto. Da Castello a San Benedetto, da Stampace a Villanova sono una ventina gli “attacchi” con cui Insortu ha colpito la città, con qualche intervento anche fuori dal perimetro cagliaritano: microgiardinetti di piante ornamentali o spontanee creati con materiali di recupero come vecchie cassette in legno e lattine di alluminio, illegali perché occupano abusivamente gli spazi pubblici. I contenitori, riempiti di terra, semi e talee acquistano così nuova vita, vengono dipinti di colori brillanti con personaggi strampalati, androidi, animali o alieni; invadono i marciapiedi o vengono fissati ad alberi o pali della luce grazie a un sistema di lacci e fascette.

Un logo come firma degli attacchi: uno strano fiore quadrato che disperde semi anch’essi quadrati: “Sono piccoli semi di coscienza e rivoluzione” ci spiega l’artista-giardiniere. “Niente in natura meglio delle piante ha escogitato tanti modi per resistere e continuare a garantirsi un posto nel mondo e la continuazione della specie, e questo è un grande insegnamento per noi umani”. Gesti piccoli piccoli se considerati nella scala di una grande città, ma importanti perché possono risvegliare la coscienza sul nostro rapporto con la natura: “Rendere alla terra e a noi stessi ciò che ci spetta è il minimo da fare. Tutti dovremmo comprendere l’importanza dell’interazione tra noi e le altre specie viventi, dalle quali dipendiamo e che ci garantiscono la sopravvivenza su questo pianeta. Peccato che si tratti esattamente dell’opposto rispetto a tutto ciò che ci viene quotidianamente propinato e imposto, in nome di un progresso no-sense basato su una non si sa quale crescita che ci autorizza a fare danni alle spese di tutti e tutto”.

I piccoli angoli di verde firmati da Insortu sono stati in alcuni casi “adottati” da residenti o commercianti che hanno iniziato a innaffiarli e prendersene cura, altri sono stati distrutti o rubati da qualche passante annoiato; nessuno comunque è rimasto indifferente davanti a queste azioni di guerrilla gardening tanto più che a Cagliari il fenomeno dei giardinieri sovversivi è ancora poco conosciuto rispetto a città come Milano e Torino. “Il mio sogno? Vedere Cagliari con centinaia di orti urbani, sparsi qua e la nelle aree abbandonate, in mezzo alla città, nei tetti delle case, nei balconi, aiuole fiorite create e seguite spontaneamente dai cittadini, insetti impollinatori che scorrazzano di fiore in fiore e biodiversità in città. Piccole azioni individuali, spinte che partono prima di tutto dal basso e che se portate avanti da tanti cominciano a fare davvero la differenza”.

Francesca Mulas

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