Joias, l’incontro tra artigianato sardo e design: la tradizione guarda al futuro

C’è un tappeto che richiama una spiaggia ogliastrina di ciottoli levigati e una sciarpa in voile con motivi floreali e geometrici di ispirazione orgolese. Una sacca in pelle e orbace e tessuti di Samugheo e un berretto rivisitazione de “su bonette” tradizionale. Sono solo alcuni esempi in grado di raccontare, in modo plastico, la filosofia del progetto Joias, show room a Tortolì e store online dedicato all’artigianato sardo – o meglio, all’incontro felice tra la tradizione artigianale e l’impronta del design contemporaneo. Fin dall’inizio l’idea all’origine del progetto è stata quella di rivisitare gli oggetti della tradizione, arricchendoli di valori e di segni della cultura attuale: il saper fare artigianale al servizio della creatività dei designer, e viceversa. “Facciamo da tramite tra il mercato e gli artigiani”, spiega Elisabetta Usala, fondatrice di Joias, “certificando l’autenticità della produzione in Sardegna dei manufatti secondo la tradizione artigiana”. Un’autenticità che non è uno sguardo rivolto verso il passato. Tutt’altro. “Portiamo i concetti del design industriale nelle produzioni artigiane”, spiega Elisabetta. “In questo modo abbiamo cercato di riattualizzare le specificità dei prodotti tipici dell’isola in una chiave funzionale alle esigenze d’utilizzo del nostro tempo”.

È muovendosi all’interno di queste coordinate – insieme a un rapporto molto forte con il paesaggio e le storie dell’Isola – che nascono le produzioni più originali di Joias. Ad esempio il tappeto disegnato dalla designer Paulina Herrera Letelier, che si ispira alla spiaggia di ciottoli ogliastrina di Coccorrocci: un paesaggio raccontato attraverso un’immagine disegnata a pibiones e tessuta punto per punto al telaio, con un filo di lana che cuce sasso per sasso fino alle alte montagne diventando un tappeto. La designer ha reso omaggio a un altro dei paesaggi più suggestivi dell’Ogliastra, le rocce rosse del golfo di Arbatax. Letelier ha concepito le geometrie grafiche che danno vita a un manufatto in grado di restituire la meraviglia del luogo. Il tappeto, realizzato con la tecnica a pibiones dalla tessitrice di Samugheo Mariantonia Urru, celebra la magica scogliera, il suo eterno incanto, una dolce ed elegante malia pronta a impreziosire ogni casa. L’ultimo tappeto arrivato in casa Joias è Melodia, con cui la giovane artista Stefania Spanu ha cercato di ricreare i suoni della sua terra “abbinandoli alla melodia del telaio”. La designer di Sorso ha concepito il disegno, le artigiane della cooperativa su Marmuri di Ulassai hanno tessuto “i suoni visivi”. Un manufatto che è omaggio all’arte, a quel dialogo capace di far comunicare tessitura, musicalità e natura.

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Il grafico cagliaritano Stefano Asili ha disegnato invece il pareo Desulo, di colore oro, rosso, blu e verde: un accessorio elegante per una donna contemporanea che porta con sé l’essenza della Sardegna. C’è anche la sciarpa motivo Orgosolo, con disegni floreali e geometrici che creano un motivo caleidoscopico. O la sacca Baunei, in pelle e orbace: la riproposizione della sacca del cacciatore dove la pelle di capretto – tradizionalmente il materiale di cui era composto il manufatto – è presente ancora ma in minima parte, lasciando più spazio ai tessuti di Samugheo. “Lo sposalizio operativo fra l’artigiano ed il designer consente un rinnovamento estetico, oltre che funzionale, alle produzioni”, spiega ancora Elisabetta. In questo senso il richiamo è a quello di un’esperienza fondamentale della prima metà del Novecento dell’Isola. Una serie di artisti si erano riuniti nella “Famiglia artistica sarda” (Biasi, Dessy, Figari, Mossa, Demurtas, Tavolara), impegnandosi ad arricchire, con il loro talento creativo, gli oggetti dell’artigianato della tradizione paesana: dalle cassepanche alle brocche, dai tappeti ai candelieri in ferro ed alle ciotole. Portandoli al successo nelle più importanti rassegne artigianali di quegli anni. Lo stesso discorso che porta avanti, con successo, Joias ai giorni nostri. Le tradizioni dell’Isola, insomma, guardano al futuro e si aprono al mondo.

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