Grande festa ad Alghero, inaugura lo spazio culturale di Lo Teatrì

Trentotto metri quadrati e tanta voglia di fare e di sognare. Lo Teatrì apre i battenti questo pomeriggio dalle 17, al numero 85 di via Manzoni ad Alghero. Ad accogliere gli ospiti, per la festa dell’inaugurazione, ci sarà l’effervescente padrone di casa: Ignazio Chessa, scrittore, poeta, attore e instancabile organizzatore di eventi culturali – come “Pronto intervento show” e “Buon compleanno” – che valorizzano la cittadina catalana grazie all’entusiasmo di decine di musicisti, cantanti e performer.

Lo Teatrì nasce come spazio indipendente e punto di riferimento culturale per bambini, adulti, artisti desiderosi di esprimersi in libertà. Nonostante le dimensioni contenute – trenta poltrone in meno di quaranta metri quadrati – si propone come un piccolo «teatro stabile – spiega Chessa – con una programmazione adatta a tutte le età: dalle prossime settimane il sabato e la domenica i protagonisti saranno i bambini, coinvolti attivamente in spettacoli capaci di accendere la loro fantasia, mentre il venerdì toccherà agli artisti della stand up comedy». Non finisce qui: lo spazio di via Manzoni è pronto ad accogliere anche mostre, soprattutto quelle curate dai bambini, presentazioni di libri, lezioni di tango, flamenco, trucco teatrale e realizzazione di costumi. E mille altre cose ancora, in base alla fantasia e all’estro del momento.

La notizia dell’imminente apertura ha suscitato già numerose curiosità. In molti hanno voluto fare da padrini e madrine, con un piccolo gesto simbolico: «l’adozione di un appendiabiti – racconta divertito Ignazio Chessa – al prezzo di un ingresso pagato in anticipo». Un gruppo di artisti, poi, ha aiutato il padrone di casa nella realizzazione di arredi e decorazioni. «Un lavoro che mi ha tenuto impegnato anche per quattordici ore al giorno», ammette, stanco ma felice, il papà di Lo Teatrì. Che spiega di aver scelto per il palco, le scenografie, le pareti della sala e l’unico camerino «materiali accoglienti come il legno, il velluto, l’ottone. Niente plastica o colori troppi forti, squillanti, che ricordano le ludoteche e spesso fanno innervosire i bambini. Qui, invece, ci sarà spazio per lo stupore e la meraviglia».

 

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