Un secolo di rivoluzioni. Percorsi gramsciani nel mondo è il titolo del convegno internazionale organizzato dal Comune di Cagliari e dalle Università di Cagliari e Sassari, in collaborazione con le associazioni gramsciane sarde, in occasione dell’80esimo anniversario della morte di Antonio Gramsci.
Le celebrazioni del 2017 – decretato “Anno gramsciano” dalla Regione Autonoma della Sardegna a partire dal 22 gennaio 2016, che ha stanziato apposite risorse – diventano l’occasione per riflettere, grazie al pensiero critico del grande pensatore di Ales, sul secolo appena trascorso: un secolo per molti aspetti rivoluzionario, che invita quindi al confronto sul concetto e sui significati di Rivoluzione, sulla sua ricchezza semantica e sulle specificità dei diversi contesti storici e sociali, economici e politici.
Le celebrazioni gramsciane nella terra di ‘Nino’ offrono quindi l’opportunità per un dibattito sugli avvenimenti che hanno fatto la storia del secolo trascorso e soprattutto un confronto sull’attualità delle idee e delle prassi in corso nei diversi paesi e continenti, dall’Italia al resto d’Europa, passando per l’America, l’Asia e l’Africa: per dirlo con le parole di Giorgio Baratta, “dalla Sardegna al mondo”. Temi su cui è attivo da qualche anno il GramsciLab, Laboratorio di studi internazionali gramsciani, nato in seno al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università di Cagliari e promotore del convegno.
I continenti africano e asiatico e l’America Latina sono stati negli ultimi decenni sede di una crescente attenzione verso le categorie concettuali di Gramsci: un interesse che ha prodotto interpretazioni e percorsi spesso innovativi, di grande stimolo per l’impegno intellettuale e civile anche al di fuori dello studio accademico.
Un secolo di rivoluzioni. Percorsi gramsciani nel mondo [A Century of Revolutions. Gramscian Paths across the World] si terrà nelle giornate di giovedì 27 e venerdì 28 aprile 2017, a Cagliari, presso il Piccolo Auditorium comunale.
L’appuntamento internazionale sarà diviso in quattro sessioni, in cui si articoleranno le prospettive teoriche e storiche, filologiche, filosofiche e politiche. Dall’agire rivoluzionario al populismo. Conflitti e rivoluzioni nel “secolo breve”, sarà l’argomento di apertura del convegno dopo i saluti istituzionali e la relazione introduttiva. La seconda giornata, in programma il 28 aprile, sarà aperta da Alvaro Garcìa Linera, vicepresidente della Bolivia e studioso di Gramsci: al centro dei lavori la discussione su Conflitti e rivoluzioni nel XXI secolo: prospettive epistemologiche gramsciane. La terza sessione sarà dedicata ai Movimenti contro-egemonici e rivoluzioni passive in Asia e America Latina, mentre nel pomeriggio la sessione conclusiva si concentrerà sui Percorsi rivoluzionari in Medio Oriente.
Le relatrici e i relatori invitati al convegno internazionale provengono dalle Università di diversi Paesi e continenti, dall’Italia all’America Latina, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. Il comitato scientifico è composto da Patrizia Manduchi, Mauro Pala, Alessandra Marchi, Francesca Congiu e Sabrina Perra dell’Università degli Studi Cagliari, e da Gianni Fresu dell’Universidade Federal de Uberlândia (Brasile).
L’anteprima del convegno. In programma mercoledì 26 aprile alle 21 al Piccolo Auditorium di piazzetta Dettori a Cagliari ci sarà l’appuntamento curato dall’associazione Malik che, nell’ambito della manifestazione “I libri aiutano a leggere il mondo”, propone Antonio Gramsci. Una storia in concerto: in scena Le Voci del Tempo, Mario Congiu e Marco Peroni. Quella de Le Voci del Tempo è una compagnia che in quasi dieci anni ha messo insieme centinaia di esibizioni in tutta Italia. I loro spettacoli inseguono il profilo di un personaggio storico o le contraddizioni di un’epoca. Anche in questa occasione musica, parole, emozioni e ricerca tracciano la via per un nuovo racconto dal grande valore civile e dagli obiettivi importanti: se è vero che Antonio Gramsci è uno degli intellettuali del Novecento italiano più tradotti e più studiati al mondo, è altrettanto vero che la sua vicenda merita di incontrare ed ispirare un pubblico sempre più ampio, al di fuori dell’ambito della ricerca accademica, dell’indagine filosofica, della teoria politica.