Gavino Murgia presenta “Abba s’Abba”: “Canto il mistero dell’acqua”

“Perché tra tutti gli elementi naturali ho scelto l’acqua? Semplice, mi affascina da sempre: dall’acqua nasce tutto, a lei da sempre si dedicano rituali e culti e i Sardi hanno un rapporto speciale con i luoghi dell’acqua”. Gavino Murgia presenta così lo spettacolo ‘Abba s’Abba’ che andrà in scena sabato a Cagliari al Teatro Massimo. Uno spettacolo che in realtà non è nuovo: “È nato nel 2003 ma ci lavoro da molto prima, e ogni volta che viene portato in scena è diverso: una creatura in perenne evoluzione”. E non potrebbe essere altrimenti, dato che il musicista e compositore nuorese, 46 anni, ascolta, raccoglie, studia di continuo nuove sonorità afferrando spunti dalla tradizione come dalla musica moderna, dai suoni ancestrali dell’Isola, dalle sperimentazioni elettroniche e dall’improvvisazione: un mix originale e unico che lo ha portato oggi a diventare un punto di riferimento per la musica contemporanea sarda.

Lo spettacolo ‘Abba s’Abba’ riflette a pieno questo percorso fatto di fascinazioni diverse: in scena letture, musica, improvvisazione dedicati all’acqua in tutti i suoi aspetti. Con Murgia sul palco del Massimo ci saranno Francesca Corrias alla voce, i musicisti Marcello Peghin (chitarre), Salvatore Maltana (basso), Alessandro Garau (batteria), il canto a tenore dei Tenores Gòine, il rap dei Menhir, la voce recitante di Gianni Cossu. Rap e canto corale accompagneranno i testi sull’acqua, le sue storie e le sue leggende tratte da scritti di Italo Calvino e Michele Pio Ledda e faranno da sottofondo sonoro all’aspetto visual curato da Giacomo Verde con i video, mentre Licio Esposito creerà dal vivo delle opere di sabbia.

Uno spettacolo suggestivo, ispirato alle molteplici sfaccettature dell’elemento acqua: l’acqua come generatrice di vita ma anche portatrice di sciagure, e la Sardegna ne sa qualcosa viste le recenti alluvioni che hanno seminato morte e distruzione: “Con questa serata – sottolinea Gavino Murgia – vorremmo portare anche un messaggio: spesso dimentichiamo quanto l’acqua è preziosa, non pensiamo che in altre parti del mondo, in Africa ad esempio, si percorrono anche chilometri per raggiungere una fonte. Non la rispettiamo come meriterebbe, la sprechiamo, la inquiniamo: dovremo venerarla come si faceva già in Sardegna sin dalla preistoria. E del resto i Nuragici, che costruivano torri e capanne dall’aspetto rozzo e massiccio, non dedicavano ai templi delle acque le soluzioni architettoniche più eleganti e raffinate?”. L’appuntamento con ‘Abba s’Abba’ è per sabato 5 dicembre alle 21, Teatro Massimo di via De Magistris a Cagliari.

Francesca Mulas

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