Fresu e Sollima incantano Tharros: due ore di musica e raffinate suggestioni

Due Isole, Sardegna e Sicilia, due mondi che si incontrano nello straordinario scenario dell’Anfiteatro di Tharros, a Cabras. Il concerto di Paolo Fresu e Giovanni Sollima, Two Islands, ha inaugurato la nuova area spettacolo, un teatro all’aperto affacciato sul mare tra le vestigia dell’antica città punico-romana illuminate. Insieme sul palco con il poeta della tromba originario di Berchidda e il raffinato violoncellista siciliano, l’Orchestra da Camera di Perugia, un affiatato ensemble di 17 musicisti per un viaggio tra echi, voci e ritmi del Mediterraneo.

Due ore di melodie ipnotiche, oniriche e struggenti, in un abbraccio fra Sicilia e Sardegna, crocevia e porti di approdo da millenni per vecchie e nuove migrazioni. I due artisti hanno
condiviso storie e miti antichi e moderni della loro terra attingendo alle proprie radici per costruire un percorso comune. Fresu mette in musica la moderna epopea sarda di “Passavamo
sulla Terra leggeri” del compianto scrittore Sergio Atzeni. Con nomi arcani di titoli come Is kal’i, M’u, T’arros. “Two Islands è l’incontro fra due musicisti, ognuno porta la propria storia,
le proprie passioni, la propria musica che altro non è che la rappresentazione del proprio vissuto”, ha detto Paolo Fresu all’Ansa poco prima del concerto.

Giovanni Sollima racconta le atmosfere della sua Sicilia tra storie di dipinti trafugati, aristocrazie decadute e suonatori di strada. Sceglie spunti come l’Ellis Island di New York, che
accolse milioni di emigrati europei tra il 1892 e il 1954, e la sua omologa odierna, Lampedusa. Un concerto di grande fascino che ha conquistato il numeroso pubblico, una serata da sold out
che dà il la alle notti di Tharros targate Dromos. Una cornice di grande suggestione, una luna crescente e un cielo punteggiato di stelle e le luci delle barche sullo sfondo a ricordare la presenza costante del mare, via e confine che delimita le due terre. Un ideale ponte fra due isole fatto di note, per riaprire la questione della “discontinuità territoriale che rende complicato volare dalla Sicilia alla Sardegna” e a sottolineare come la diversità e il dialogo fra culture sia ricco di creatività e bellezza.

[Foto di Gian Luigi Nieddu]

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