E’ uno degli appuntamenti più attesi del FIND 35, Festival Internazionale Nuova Danza di Cagliari: oggi e domani, 29 e il 30 settembre (Teatro Massimo ore 21,00) arriva il Ballet National de Marseille / ICK, diretto da Emio Greco e Pieter C. Scholten, con Two, indagine sul tema del doppio, e Boléro, creazione sul “corpo in rivolta” che nel 2002 rivelò in Italia il talento coreografico di Emio Greco (già da tempo attivo in Olanda).
Citando un articolo apparso sulla stampa francese dedicato a Emio Greco e Pieter C. Scholten: «È forse il tema del doppio il fil rouge della loro collaborazione. Una questione affrontata inizialmente con la trilogia Fra Cervello e Movimento, serie di due soli (Bianco, 1996 e Rosso,1997) e culminata in Extra Dry (1999), duo presentato come un solo raddoppiato. La stessa questione ritorna oggi con Two, una creazione che riflette sul doppio a tutti i livelli.» Un duo/ duello, maschile/ femminile, in cui ciascuno riproduce il gesto dell’altro, lo accompagna o lo subisce, chissà? Uno procede, l’altro riprende il movimento. Non vi è dialogo tra i due, solo un effetto di mimetismo, come se fossero un solo corpo sdoppiato, o come dei siamesi prigionieri dei loro legami fisici e spirituali.
Nel Boléro di Bronislava Nijinska i danzatori erano immersi in un ambiente spagnoleggiante, dove, come in una delle famose scene di Carmen, la tensione nasceva da una lancinante scena di seduzione tra una danzatrice del boléro e gli uomini della taverna. Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno tralasciato l’ambientazione per concentrarsi sullo scontro tra i corpi e la musica. Seguendo il tema della loro ricerca sul “corpo in rivolta”, la musica non è più una matita che disegna una storia, ma è la protagonista alla quale tutti i danzatori devono confrontarsi. La lotta tra nove danzatori e un tema musicale schiacciante sembra impari, ma è innanzitutto da loro stessi, dalla risonanza che la musica provoca nei loro corpi che i danzatori devono liberarsi.
Più che una forza che travolge, la musica di Boléro simboleggia una lotta interiore e riflette la dualità di ciascuno. Difronte ad una linea ritmica implacabile, il corpo mostra le sue esitazioni, le sue lacerazioni, le sue aspirazioni. La sensazione di liberazione non può che nascere quando la partitura culmina in un brutale caos sonoro in cui alla fine i ruoli risultano invertiti.
Info
festivalnuovadanza@gmail.com | +39 070 0991953 | +39 342 7838614
www.festivalnuovadanza.it | Twitter | Facebook