Entra nel vivo il Culture Festival 2015: la musica internazionale protagonista nell’Isola

Il Culture Festival 2015 entra nel vivo. Due giorni fa tappa a Mogoro, nell’Oristanese. Accanto all’Orchestra da Camera della Sardegna – fondata e diretta da Simone Pittau – sul palco la Band’Union, capitanata dal bandoneon di Daniele di Bonaventura. Un programma ricco, per un esperimento che vedeva per la prima volta le due formazioni al completo confrontarsi sulle musiche degli stessi Di Bonaventura, Peghin, Del Gaudio (componenti della piccola ensamble), a conclusione di un loro mini-tour nell’isola. “Questo è il decimo compleanno della band”, dice di Bonaventura dal palco. Per l’occasione hanno pubblicato un cd e un dvd commemorativi in cui la serata con l’orchestra avrà uno spazio particolare. Il pubblico, eterogeneo, composto, numeroso e partecipe, pare apprezzare dalle prime note. Una musica classic-folk-jazz,  che evoca atmosfere, storie, film, del bacino del mediterraneo. Vicende minime che abbracciano più popoli, più lingue, più culture. Sono tutte accomunate da un’area geografica, nel tempo dilatato dell’attesa, emblematiche quasi di una condizione dell’anima, ma di nessun luogo in particolare. Il pubblico capisce ed apprezza, riconosce in quel linguaggio qualcosa che parla di sé. Simone Pittau, dal palco, sa che questa è “una condizione necessaria per suonare bene”.

Gli intenti e la storia. L’impresa del Culture Festival, il Festival ideato proprio da Pittau, giunto all’ottava edizione, in fondo, è proprio questa. Parlare di arte e di cultura alla gente con il linguaggio della gente. Un’impresa titanica per la Sardegna, specialmente in un periodo di crisi economica e culturale. Radunare i migliori musicisti sardi, formare un’Orchestra, e da qui partire, proporre, organizzare, programmare. Il Festival è ‘nato dentro’ Simone Pittau durante la sua esperienza alla Guildhall School di Londra, in seguito alla sua direzione della London Symphony Orchestra. All’epoca convinse il suo mentore, il direttore d’orchestra Collin Davis, a diventare il primo patrono onorario del progetto. Includeva anche la creazione di una Summer School in Sardegna, condotta proprio dai maestri della London Symphony: “Per dare un’opportunità ai giovani musicisti che lo meritassero, provenienti da tutto il mondo, di imparare ed esibirsi. E allo stesso tempo mostrare ad altri le bellezze della Sardegna, e mettere in evidenza così la sua cultura.” Si esprime così Pittau, con il corrispondente del Classical Music Magazine, Brendan G. Carrol, che lavora per una delle più autorevoli riviste specializzate della musica classica. Il secondo passo di Pittau fu quello di convincere il maestro Ennio Morricone, della cui Orchestra è primo violino dal 2002, a diventare il Presidente Onorario del Culture Festival. “È un riconoscimento unico – dice Pittau -, che il Maestro non ha rilasciato a nessun’altra manifestazione. È scritto direttamente di suo pugno”.

Da allora un lavoro incessante, la scelta dei collaboratori, dei professionisti, le difficoltà di budget, di programmazione, la trafila negli uffici pubblici, le domande, i progetti, l’associazionismo, le riunioni. “Per promuovere la cultura in Sardegna e fuori dalla Sardegna”, dice Pittau. Un festival in cui la musica fa da padrone, ma non solo. In cui è il veicolo, un linguaggio universale per parlare di ambiente, dei temi sociali, attraverso il teatro, la letteratura, i convegni. Una cultura a tutto tondo, insomma. Festival della cultura e festival delle culture.

Anche quest’anno il Festival cresce, amplia ancora di più i suoi orizzonti. Istituisce il Premio ‘Culture Festival’, che nella data del concerto dell’Orchestra da Camera della Sarde-gna a Roma, andrà proprio al Maestro Ennio Morricone, all’interno di un progetto interamente dedicato al Maestro, con suoi brani inediti. Sarà anche l’occasione per far conoscere al Maestro la nostra tradizione folkloristica, le launeddas di Andrea Pisu e l’organetto di Vanni Masala.

Poi nuove date e collaborazioni: confermata tutta la prima linea della London Symphony alla Summer School di quest’anno a Santu Lussurgiu in Agosto, la collaborazione con la RAI e con Mediaset che trasmetteranno parte degli eventi, confermato il concerto di Londra, quelli di Sofia e Plovdiv in Bulgaria, Cartagine in Tunisia. Oltre a tutti i concerti nell’Isola in cui professionisti di levatura mondiale si esibiranno nei vari Comuni che hanno mostrato sensibilità agli eventi. In totale la programmazione prevede circa 25 concerti tra aprile e dicembre, che vanno ad aggiungersi e a modificarsi sempre in divenire.

Restano, però, tante difficoltà ed incognite di un programma che, per esempio, ad oggi aspetta ancora la conferma dei finanziamenti pubblici regionali. In particolare si evidenzia la mancanza di una comprensione chiara dei criteri di accreditamento delle Associazioni per eventi culturali proposti in Regione. Una tempistica certa, i ritardi nei finanziamenti assegnati del passato rischiano di pregiudicare la riuscita di una buona programmazione per quelli futuri. Una corsa ad ostacoli, insomma, non solo per reperire fondi, ma anche per partecipare a contributi con regole certe. A ciò si aggiunge il trovare partner e sponsor che comprendano la portata dei progetti che si stanno mettendo in campo. Dice Simone Pittau: “Noi andiamo avanti comunque, nonostante le difficoltà. Più determinati di prima.”

Davide Fara

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