La politica combattuta in strada attraverso la poesia, espressione spontanea e naturale di dissenso, è l’anima di Politicians-Contemporary-Arts, collettivo nato a Cagliari due anni fa con l’obiettivo di “dar voce, forma e sostanza, espressione ed espressività, alla comunità multiculturale-multietnica-globale”.
Con questi ambiziosi intenti il collettivo, fondato da Carlo Salvatore III Laconi, Dino Serra e Mustafa Robert Bolleh, ha messo in scena poche settimane fa nel capoluogo la performance “The man is present”: una azione artistico-poetica accolta negli spazi del Lazzaretto all’interno dell’ultima edizione del festival Alig’Art.
La performance era ispirata a uno dei lavori più famosi dell’artista di Belgrado Marina Abramovic, “The artist is present”: gli spettatori sono stati invitati a entrare a piccoli gruppi dentro una stanza bianca, e uno di loro, a turno, sedeva di fronte al performer, un migrante, che osservava immobile, al buio e in silenzio. Tre minuti in cui gli sguardi dei due, artista e spettatore, si sono fissati uno sull’altro, in uno scambio imprevedibile di emozioni tra curiosità, incertezza, paura, stupore, imbarazzo.
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“L’uomo e l’uomo – spiegano gli organizzatori della performance – si scoprono l’uno di fronte all’altro, incrociano i propri sguardi e le proprie vite per tre minuti, un tempo di per se breve diventa infinito”. E la domanda di partenza è: “Sei capace di guardarmi negli occhi senza vergognarti dei tuoi pensieri”?
Francesca Mulas