Appetitosamente, Festival del Buon cibo. Il 2 agosto a Siddi c’è la cantante Noa

La cantante Noa si esibirà sabato 2 agosto, alle 19, a Siddi per la seconda giornata di Appetitosamente, Festival regionale del Buon cibo (1-2-3 agosto). L’artista, cantautrice e percussionista nota in tutto il mondo, ha scelto lo scenario della tomba dei giganti Sa Domu De S’Orcu per la tappa in Sardegna del suo tour internazionale Love Medicine.

A proposito del suo antico amore per la Sardegna (indimenticabile la collaborazione artistica con Andrea Parodi e il legame con la Fondazione Maria Carta. Nel 2003 Noa vince la prima edizione del premio in onore della grande cantante sarda scomparsa nel 1994, riconoscimento istituito dall’omonima Fondazione “con l’intento di valorizzare ed incentivare gli artisti, ma anche studiosi, ricercatori, produttori, che si muovono nell’ambito della musica tradizionale sarda e della sua rielaborazione”), la cantante dice: «Non riesco a ricordare quando sia iniziato questo legame con la Sardegna, va avanti da anni, con molti buoni amici del passato e del presente, come Andrea Parodi, come Basilio Sulis del Festival di Sant’Anna Arresi, e tanti altri artisti di talento e persone buone. Sono così felice di poter cantare ancora una volta sulla vostra bellissima Isola, e naturalmente, mi piace l’idea di integrare il cibo locale e la tradizione con la musica internazionale! Si tratta di una bella fusione tra “micro” e “macro”. Canterò No Potho reposare in vostro onore». E ancora: «Love Medicine è il mio miglior album di sempre. Sono molto orgogliosa delle canzoni, della produzione, del lavoro di musicisti di talento e, soprattutto, dello spirito dell’album, del forte potere curativo della musica». «In tour abbiamo una grande quartetto – prosegue Noa – Gadi Seri alle percussioni e Adam Ben Ezra al basso, con Gil Dor nostro direttore musicale e chitarrista, io alle percussioni e voce. Mescoleremo nuove e vecchie canzoni, e cercheremo di creare un’unica, coinvolgente ed emozionante atmosfera». «Avere un team forte e affiatato di musicisti è stato molto importante per la mia carriera. Sono i miei maestri, e la mia ispirazione».

In merito alla guerra in Medio Oriente, Noa ribadisce ancora una volta il suo pensiero al riguardo, rimandando alla lunga “Lettera aperta al vento”, pubblicata sul suo blog martedì 22 luglio. Scrive: «Ci sono soltanto due parti in questo conflitto, ma non sono Israeliani e Palestinesi, Ebrei ed Arabi. Sono i moderati e gli estremisti. Io appartengo ai moderati, ovunque essi siano. Loro sono la mia fazione. E questa fazione ha bisogno di unirsi». La cantante si dice «terrorizzata, angosciata, depressa, frustrata ed arrabbiata… C’e’ un’allerta missile ogni ora, da qualche parte vicino casa mia. A Tel Aviv e’ anche peggio». L’interprete di Beautiful that way (dal film La vita e’ bella, tre Premi Oscar) esprime la sua drammatica «voglia di prendere la testa tra le mani e scomparire, sulla Luna, se possibile», quando legge «i sermoni dei rabbini Ginsburg e Lior, che parlano della morte romantica e dell’omicidio nel nome di Dio. O quando leggo – spiega – le incredibili parole di razzismo scritte da alcuni miei connazionali, le urla di gioia quando i bambini palestinesi vengono uccisi, il disprezzo per la vita umana». «Il fatto che abbiamo la stessa fede religiosa e lo stesso passaporto – spiega Noa – per me non vuol dire nulla. Io non ho niente a che fare con certa gente. Allo stesso modo, anche gli estremisti dell’altra parte sono miei acerrimi nemici. Ma la loro ira non e’ soltanto diretta verso di me, ma anche verso i moderati della loro stessa società; il che fa di noi fratelli in armi! Proprio come esorto gli Arabi moderati, ovunque essi siano, a fare tutto ciò che e’ in loro potere per respingere l’estremismo, non ho alcuna intenzione di chiudere gli occhi dinanzi alle responsabilità nostre per il fallimento in atto». Sull’attuale governo guidato da Netanyahu afferma: «ha fatto ogni cosa in suo potere – continua la cantante israeliana – per reprimere ogni intervento di riconciliazione. Ha indebolito ed insultato Abu Mazen, leader della più moderata OLP, che ha più volte ribadito di essere interessato alla pace. Quando Abu Mazen ha fatto quelle dichiarazioni sull’olocausto, chiamandolo la più immane tragedia nella storia umana, lo hanno deriso e liquidato senza dargli peso. Non hanno rispettato gli accordi che essi stessi hanno firmato». E infine scrive: «Se ci rifiutiamo di riconoscere i diritti di entrambe le parti e di farci carico dei nostri obblighi, se ciascuno di noi rimane aggrappato alla propria versione, con disprezzo e sprezzo di quella dell’altro, se continuiamo a preferire le spade alle parole, se santifichiamo la terra e non le vite dei nostri figli, saremo presto tutti costretti a cercare una colonia sulla Luna, perché la nostra terra sarà così zuppa di sangue e così intasata di lapidi che non vi resterà più niente per vivere». «Io ho scritto le parole che seguono – conclude Noa – e le ho cantate insieme alla mia amica Mira Awad: “Quando piango, piango per tutti e due. Il mio dolore non ha nome. Quando piango, piango rivolta al cielo spietato e dico: Deve esserci un’altra via”».

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