A Iglesias il Pozzo Sella diventa palcoscenico per il Leb Sard Festival

Grande successo di pubblico ieri sera a Iglesias per la prima edizione del Leb Sard Festival con due artisti di fama internazionale. Un ambiente storico strappato al degrado reso ancora più suggestivo dalle note musicali del bandoneonista iglesiente Fabio Furia e dalla voce della soprano libanese Hiba Al Kawas, accompagnati da un orchestra di giovani musicisti del Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari. Questi gli ingredienti che hanno animato ieri sera nei locali del Pozzo Sella, nella ex miniera di Monteponi a Iglesias, restituito alla collettività per l’occasione, la prima edizione del festival musicale frutto della cooperazione tra la Sardegna e il Libano. Il progetto è stato ideato e realizzato, con fondi europei tramite la Fondazione Anna Lindh, dalla casa di produzione libanese Zico House, dall’associazione Anton Stadler e dal comune di Iglesias, col supporto tecnico delle associazioni Asesem di Beirut e OpenMed di Cagliari. L’obiettivo che si prefigge il festival è la valorizzazione e il dialogo delle culture dei popoli del Mediterraneo attraverso la creatività musicale e il coinvolgimento delle aree periferiche e dei giovani. “Un evento dagli effetti straordinari, ha commentato l’assessore alla Cultura del comune di Iglesias Simone Franceschi, con la contaminazione delle varie culture coinvolte”.

IL VIDEO

 

Ma anche un momento di confronto e proposte, come quella di Michele Capasso, presidente della Fondazione Anna Lindh Italia, che vedrebbe la Sardegna, per le sue peculiarità morfologiche ambientali, come luogo ideale per la tutela e conservazione di beni culturali a rischio di distruzione. Il concerto, quasi due ore di musica coinvolgente, ha visto una sequenza di brani dove le melodie tradizionali sarde hanno incrociato quelle libanesi creando emozionanti ambienti e suggestioni. Banco di prova di alcuni giovani compositori, l’iglesiente Matteo Casula, Marcello Calabrò e Matteo Atzori, i cui brani sono stati interpretati dai musicisti del Conservatorio. L’apice dell’emozione, poi, quando la soprano libanese Hiba Al Kawas ha interpretato magistralmente il brano, quasi simbolo, della Sardegna “Non potho reposare”, che il pubblico ha chiesto, e ottenuto, che venisse ripetuto. La serata di ieri segue quella del 1 maggio a Beirut, altra tappa del Leb Sard Festival, durante la quale nella chiesa di St. Louis, gli artisti Fabio Furia e Hiba Al Kawas si sono esibiti coinvolgendo il coro della Fondazione Rafic Hariri, formato da 70 giovanissimi cantanti.

“Il Pozzo Sella, dedicato al ministro delle Finanze Quintino Sella per il contributo dato allo sviluppo dell’attività mineraria della Sardegna, ha riaperto le porte al pubblico in questa particolare occasione, grazie all’opera di tanti volontari e studenti delle scuole professionali di Iglesias e dell’Igea, ha precisato Giampiero Pinna dell’associazione Pozzo Sella, che ha in custodia il sito. Molto è stato fatto, ma tanto resta ancora da fare. Ci auguriamo che questo sia solo il primo passo verso il recupero integrale dell’enorme patrimonio storico-culturale della miniera di Monteponi”. Il sito sarà visitabile anche oggi in occasione di Monumenti Aperti.

Carlo Martinelli

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