In 7mila a Riola per i Negramaro: “La Sardegna non deve mollare”

Che fosse un concerto atteso lo si capiva già dalle premesse. Settemila biglietti venduti, sold-out al Parco dei Suoni e della Musica di Riola Sardo sabato sera: la coda agli ingressi già dal primo pomeriggio, persone accampate dalla notte precedente per cercare di esseri lì nelle prime file. E poi il fan club e la lunga fila con ingresso preferenziale e la possibilità per sette fortunati estratti a sorte di conoscere i Negramaro di persona prima del concerto.

Alla fine il colpo docchio è impressionante. Otto anni di attesa dalla loro ultima esibizione in terra sarda. Neppure i ritardi tecnici, che fanno slittare l’inizio dello show di un’ora circa, hanno sminuito l’affetto dei fan che col passare del tempo pareva crescere. Loro sono lì, sotto al palco. Una marea umana che canta e libera tutta la propria voglia di musica a cielo aperto, sulle note dell’ultimo album La rivoluzione sta arrivando.

D’altronde l’amore per la Sardegna i Negramaro, e Giuliano Sangiorgi in particolare, lo hanno dimostrato apertamente. Già dalla dedica, fatta circa un mese prima, in occasione del concerto di Berchidda con ‘Non potho reposare’, anche ieri sera inserita in scaletta. “Non posso spiegarvi quanto ci mancava la Sardegna – ha detto Sangiorgi dal palco -. Grazie per averci aspettato”. E poi la comparsa dei Mamuthones di Mamoiada, sul lato alto delle pareti di arenaria, proprio a fianco allo stage. È sincero Sangiorgi quando parla delle tradizioni della Sardegna: “Le vostre tradizioni sono le più rock che ci possano essere”. Ed un concerto rock è davvero perfetto in questo sito intagliato dai graffi nella cava di arenaria, fiore all’occhiello un tempo dell’economia locale. “Ma vi guardate intorno? – dice Sangiorgi – Qui dietro c’è il mare, e davanti solo cielo e terra. La Sardegna non deve mollare”, e lo ribadisce a fine concerto con la bandiera dei Quattro Mori addosso.

In occasione della canzone scritta per il padre che non c’è più, Lo sai da qui, ricorda le vittime della follia di questi tempi. Dice che quelli che son morti in queste stragi assurde li vorremmo ancora qui. “Anche in questi tempi difficili per tutto. Non è mai stato semplice. Ma proprio per questo ci piace. In questi periodi in cui accadono cose strane nel mondo, incontrarsi così, qui, non è affatto scontato. Sono queste le cose ci spingono ad andare avanti. Seppur siamo umani, abbiamo le nostre paure”.

Per il resto, lo show è mosaico tecnologico ricco di effetti speciali, proiezioni video su fumetti ispirati dal bassista del gruppo, Ermanno Carlà, installazioni tridimensionali, giochi di luce, cambi di scena. Uno spettacolo durato quasi due ore e mezza, in cui la carica e il talento di questi ragazzi del Sud, che qui dicono di sentirsi a casa, ha entusiasmato i settemila di Riola Sardo. Telefonini alla mano ognuno di loro ha immortalato i momenti più salienti dello spettacolo.

In scaletta tutto il nuovo album, e qualche brano dei precedenti: Meraviglioso, Nuvole e lenzuola, Via le mani dagli occhi. Si arriva, così, ai bis, mentre tutto intorno la platea canta a squarciagola: Tre minuti, Estate, l’Immenso, Parlami d’amore e Mentre tutto scorre. Successi che nell’arco di poco più di undici anni hanno consacrato il gruppo a migliore band italiana attualmente in circolazione. È stato sicuramente l’evento dell’estate 2016 in Sardegna, un successo nelle aspettative non tradito dalla prova dei fatti.

Davide Fara

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