Villasimius, l’omicidio dell’allevatore: il killer ha confessato

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Salvatore Zanda, l’ex guardia giurata uccisa a fucilata nelle campagne di Villasimius (Cagliari) sabato scorso. I carabinieri hanno arrestato il presunto killer. Si tratta di un vicino di podere, Salvatore Floris, 74 anni, che avrebbe sparato dopo una lite per motivi legati a dissidi sui terreni in cui la vittima allevava dei cavalli.

Floris è attualmente rinchiuso a Buoncammino con l’accusa di omicidio volontario. Recuperato il fucile utilizzato per il delitto. Dopo aver esploso il colpo, il presunto killer lo ha pulito e riportato a casa, prima di tornare nel suo terreno, mentre accanto a poche centinaia di metri dal luogo in cui stavano già lavorando i carabinieri. Le indagini dei militari dell’Arma, condotte dalla Compagnia di San Vito, dalla Stazione di Villasimius e dal Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando Provinciale, sono durate 72 ore e si sono concluse ieri notte con la confessione di Floris. “Sono pentito per quello che ho fatto, maledizione al momento in cui ho preso il fucile”, ha detto l’arrestato mentre spiegava ai carabinieri cosa è accaduto sabato mattina.

La sua vita erano i cavalli, dedicava tutto il suo tempo a quei dieci animali che allevava in località Is Cruccuris, a Villasimius (Cagliari) tanto che prima di morire l’unica parola che ha detto è stata dedicata a loro. “Cuaddu”, ha detto Zanda. E proprio quegli animali, che a volte sconfinavano nei terreni dei vicini, avrebbero alimentato la rabbia del suo assassino. Sono queste le ragioni che lo hanno spinto a uccidere.

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