Nasce l’Agenzia sarda entrate. Ma per incassare dovrà aspettare l’ok di Roma

Nasce l’Agenzia sarda delle entrate (Ase), ma almeno fino al 2017 non potrà riscuotere gli introiti da tributi devoluti, compartecipati, regionali o derivati, come Irpef, Irap o Iva. Potrà però incassarli una volta trasferiti dallo Stato, fungendo così da “salvadanaio” per la Regione. Nel 2017, se verrà stipulato il protocollo d’intesa con lo Stato, l’Agenzia potrà però accertare e riscuotere direttamente anche tributi erariali compartecipati. Via libera immediato, invece, alla riscossione accentrata delle entrate proprie: 5 milioni di euro all’anno tra tasse di concessione per la caccia, pesticidi, aziende agrituristiche, discarica rifiuti e diritto allo studio. Lo prevedono i primi articoli della legge che istituisce la nuova Agenzia, approvata in Consiglio regionale con 29 voti favorevoli e 15 contrari. “L’Agenzia sarda delle Entrate è un pezzo importante per il controllo fiscale complessivo, essenziale per la nostra regione e per gli interessi del popolo sardo”, dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci.

Dovrà essere la Regione a promuovere con lo Stato le iniziative per ottenere la piena titolarità dell’accertamento e della riscossione dei tributi erariali, stipulando convenzioni e protocolli con l’amministrazione finanziaria anche per garantire il controllo di tutti i flussi, e collaborando per individuare i settori a maggior rischio di evasione. Sempre in base a specifici accordi con lo Stato, l’Agenzia fornirà supporto ai Comuni e potrebbe subentrare al concessionario, in caso di cessazione della convenzione, per tutte le attività di recupero bonario e per gli adempimenti funzionali e connessi alla riscossione coattiva dei crediti regionali, nonché la gestione del relativo contenzioso. L’Ase, la cui sede sarà definita con lo statuto nonostante le polemiche sollevate dall’opposizione, sovrintenderà allo sviluppo della politica regionale delle entrate, alla gestione dei rapporti con l’amministrazione finanziaria, al coordinamento e controllo della riscossione delle amministrazioni del sistema Regione, al supporto alla finanza locale e all’osservatorio sulla finanza e della fiscalità regionale e locale. La nuova Agenzia ha personalità giuridica di diritto pubblico, è dotata di autonomia finanziaria, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e gestionale.

L’Ase esercita le funzioni di osservatorio per la mappatura del sistema tributario regionale, il monitoraggio delle entrate e la simulazione degli effetti della leva fiscale, mettendo a sistema, in un portale della fiscalità, le banche dati periodicamente trasmesse dall’amministrazione finanziaria. Organi dell’Agenzia, che avrà una dotazione finanziaria di due milioni di euro per il 2017, 3 milioni per il 2018 e 2,5 milioni a regime dal 2019, sono il direttore generale e il revisore dei conti, che rimarrà in carica tre anni, e inizialmente opereranno 20 lavoratori individuati tramite selezione interna volontaria tra i dipendenti di ruolo della Regione, degli enti e delle agenzie. Sarà però possibile l’integrazione della dotazione organica attraverso procedure concorsuali, mentre sarà sempre possibile stipulare contratti con esperi e collaborazione o convenzioni con società, enti qualificati e università.

“Con questa Agenzia saremo più autonomi, efficienti e riusciremo a farci riconoscere tutte le entrate che ci spettano senza avere il dubbio che qualcosa non sia arrivata nelle nostre casse”, sottolinea il vicepresidente della Regione. La trattativa con i Ministeri non è sempre facile, servono persone specializzate e molte le abbiamo nell’amministrazione regionale. A queste ne affiancheremo altre in modo da garantire il controllo fiscale totale della nostra regione. La strada è segnata e ora si tratta di continuare a percorrerla: vogliamo andare avanti per acquisire il diritto anche all’accertamento e alla riscossione, competenze che sono dello Stato ma che vogliamo portare in capo alla Regione lavorando con la commissione paritetica per riuscire ad acquisire piena autonomia per la nostra regione. Oggi, garantendo il totale e autonomo controllo sul nostro fisco, – conclude Paci – centriamo un obiettivo importante tutelando al massimo la Sardegna e tutti i cittadini sardi”.

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