Uranio, il legale di parte civile: “Il nesso tra uranio, torio e tumori è difficile da negare”

“Una cosa è certa: al di là della relazione della commissione parlamentare d’inchiesta presentata oggi, ci sono diverse sentenze che hanno riconosciuto un nesso di causalità tra patologie dei militari e uranio impoverito”. Lo ha detto all’ANSA l’avvocato Gianfranco Sollai, legale di alcune famiglie che vivono nelle vicinanze del poligono di Quirra a Perdasdefogu, in Ogliastra, e che hanno avuto parenti colpiti da malattie tumorali. Famiglie che si sono poi costituite parte civile nel processo a Lanusei sui cosiddetti veleni di Quirra.

“Per quanto riguarda il poligono di Perdasdefogu, del quale ci stiamo interessando al processo, c’è una forte correlazione – spiega l’avvocato Sollai – tra la presenza di torio e uranio impoverito in quelle zone e le patologie riscontrate ai cittadini che vivono e lavorano intorno alla base, in particolare il linfoma di hodgkin, tumore tipico dei militari provocato molto verosimilmente dalle sostanze tossiche presenti dove c’è attività antropica militare e utilizzo di armi che rilasciano sostanze tossiche come il torio. Si tratta di una evidenza – conclude il legale – molto difficile da negare”.

(foto Ansa)

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