Tutti i processi di Cappellacci

Con l’assoluzione nel processo sul crac della municipalizzata di Carloforte, decisa oggi dal gup del Tribunale di Cagliari Roberta Malavasi, per il presidente della Regione Ugo Cappellacci i guai giudiziari non sono finiti. Rimangono in piedi i procedimenti per il fallimento della Sept (bancarotta per dissipazione e documentale) e per la Loggia P3 (abuso d’ufficio).

L’inchiesta sul crac della municipalizzata di Carloforte era stata avviata dalla Procura di Cagliari dopo che la società tabarchina aveva fatto segnare una perdita di due milioni di euro. Il 17 ottobre scorso il Pm Giangiacomo Pilia aveva sollecitato per Cappellacci – presidente del consiglio di amministrazione tra il 2003 e il 2006 – una condanna a tre anni per bancarotta. Oggi l’assoluzione disposta dal gup Roberta Malavasi “perché il fatto non sussiste”.

Il reato di bancarotta (in questo caso per dissipazione e documentale) è contestato a Cappellacci anche nell’ambito del processo sul fallimento della Sept, industria con sede a Cagliari e stabilimento a Quartu, specializzata nella produzione di vernici per l’industria. Si tratta del procedimento nel quale è coinvolto anche il sindaco di Carloforte Marco Simeone, amministratore della Sept accusato di bancarotta fraudolenta e finito in carcere nell’ottobre del 2012. Secondo l’accusa, nel 2001, in qualità di consigliere delegato, Cappellacci avrebbe avallato l’acquisto di una società del sindaco, la Simeone srl, senza l’autorizzazione del consiglio di amministrazione e in aperto contrasto con le politiche della Sept. Questa operazione, secondo il Pm, avrebbe portato alla Sept solo un aggravio economico, senza alcuna ricaduta positiva.

C’è poi il processo romano sulla cosiddetta Loggia segreta P3, capeggiata tra gli altri, secondo l’accusa, da Flavio Carboni, Denis Verdini e Marcello Dell’Utri e interessata alle bonifiche del Sulcis e alla realizzazione in tutta l’Isola di impianti eolici. Per Cappellacci l’accusa è di abuso d’ufficio, in relazione alla nomina all’Arpas, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, di Ignazio Farris, indicato dal Carboni e dai suoi sodali. Il presidente della Regione è stato rinviato a giudizio il 19 novembre scorso, mentre la prima udienza si terrà davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Roma il 9 aprile 2014.

 

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