Ecco i numeri di Trident Juncture 2015, l’esercitazione della Nato partita oggi da Trapani e che in Sardegna fa tappa nel poligono di Teulada (ma è dal 5 ottobre che nelle basi hanno preso il via i preparativi). Sono impegnati 36.000 uomini, 140 aerei e 60 navi. Trenta i Paesi partecipanti.
La Trident Juncture è la più importante esercitazione dai tempi della Guerra Fredda (foto di Roberto Pili al porto di Cagliari). Il via dall’aeroporto Birgi della città siciliana, sede del 37/o stormo dell’Aeronautica militare. Lo scalo militare di Trapani – è stato specificato durante una conferenza stampa – ospiterà la prima fase dell’esercitazione che vedrà impegnati 700 militari, 200 dei quali stranieri. Nei cieli del Tirreno meridionale si alzeranno in volo, da oggi fino al 6 novembre prossimo, 30 aerei tra caccia F16 (di stanza in Canada, Grecia e Polonia), nonché Amx, Eurofighter e Tornado.
Tutte le operazioni si svolgeranno sorvolando il mare aperto, lontano dai centri abitati. Il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, ha smentito che la scelta di Trapani sia una sorta di “ripiego”, dopo le proteste dei pacifisti in Sardegna: “Si tratta di una scelta logistica. Trapani, ritenuta la sede naturale più idonea per ospitare l’esercitazione, era infatti già stata prescelta”. Il vice segretario generale della Nato, l’ambasciatore Alexander Vershbow, ha rimarcato che questa esercitazione “è di vitale importanza per la sicurezza; ogni giorno ci sono nuove sfide e noi dobbiamo essere sempre pronti a contrastarle. Con ‘Trident Juncture 2015’ dimostreremo che la Nato è in grado di difendersi da qualsiasi minaccia”.
Soffermandosi più sugli aspetti tecnici, il generale Petr Pavel, presidente del Comitato militare della Nato, ha detto che l’esercitazione “sarà anche un test per difendersi da attacchi terroristici”: dalla cyberdifesa al contrasto alle guerre chimiche”. “La Nato si adatta alle nuove minacce”, hanno quindi ribadito gli alti ufficiali che hanno preso parte all’incontro con la stampa internazionale. Alla cerimonia di apertura erano presenti, come osservatori, delegazioni di Russia, Brasile, Colombia e Messico.
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