Cina, Paci nei centri Huawei: “Sardegna terra dell’innovazione”

Due giornate di lavoro nei centri Huawei in Cina per il vicepresidente della Regione Raffaele Paci e la delegazione del CRS4 per perfezionare l’accordo siglato per lo sviluppo di progetti di ricerca in ambito Smart&Safe City. I progetti saranno messi a punto al Parco Tecnologico di Pula, dove Huawei – che investe circa 20 milioni di euro – e CRS4 apriranno un laboratorio di ricerca congiunta. Cofinanziatore del progetto è la Regione, che per ora ha messo a disposizione un milione e mezzo con una delibera di Giunta.

Ieri, lunedì 23, il vicepresidente Paci e la delegazione hanno visitato il quartier generale a Shenzhen: dopo l’incontro con i manager del colosso dell’elettronica e la visita con la presentazione della storia dell’azienda e l’illustrazione dei più innovativi progetti, si è tenuto un briefing operativo nella sala riunioni. Oggi tappa a Shanghai nei laboratori di ricerca e sviluppo Huawei, dove il vicepresidente Paci ha incontrato il vice general manager Wu Ling e il console generale italiano a Shanghai, Stefano Beltrame.

“Crediamo moltissimo nelle potenzialità dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo in settori strategici come l’ITC. E il fatto che Huawei abbia scelto proprio la Sardegna per sviluppare un progetto che è unico in tutta l’Europa dimostra che in questi settori la Sardegna vanta competenze importanti e vere e proprie eccellenze – ha detto il vicepresidente Paci -. Noi le rilanciamo anche attraverso la strategia intelligente S3 Sardegna e sostenendo in ogni modo possibile i progetti di innovazione e alta tecnologia più validi, con particolare attenzione all’internazionalizzazione. L’attrazione di investitori da tutto il mondo è uno degli obiettivi principali della Giunta, che lavora dal primo momento per creare nella nostra terra le condizioni favorevoli, a cominciare dalla drastica riduzione della burocrazia e dalla velocizzazione dei tempi. Oggi siamo in Cina per testimoniare la grande importanza che l’accordo con Huawei ha per una regione come la Sardegna, dove l’innovazione e la velocità dell’evoluzione tecnologica possono farne un laboratorio per tutto il resto del Paese”.

Huawei e CRS4 apriranno un laboratorio di innovazione congiunta a Pula nella sede del CRS4. Il nuovo centro di ricerca investirà nei progetti di ricerca Smart & Safe City, in linea con gli obiettivi prefissati da Horizon 2020, dal Framework Programme for Research and Innovation dell’Unione Europea e dal programma di sviluppo regionale della Regione Sardegna denominato Smart Specialization Strategy (S3). “In particolare il CRS4 si concentrerà nello sviluppo del laboratorio dedicato alle città intelligenti – ribadisce Lidia Leoni direttore Reti e Calcolo ad alte prestazioni del CRS4 – dove saranno attuati progetti di ricerca basati sulle nuove tecnologie e sullo sviluppo di prototipi che verranno inizialmente testati nelle città sarde”. Conclude Leoni: “L’obiettivo e’ quello di dare maggiori strumenti al cittadino affinché possa vivere città più sicure e possa usufruire di maggiori servizi a lui dedicati”.

Meno entusiasta il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio locci. “In Sardegna abbiamo urgenza di posti di lavoro e la classe imprenditoriale ha bisogno di aiuto per convertire le proprie aziende sulla base di commesse concrete. E, soprattutto, dobbiamo porci l’obiettivo di professionalizzare i nostri giovani affinché decidano di lavorare nella nostra Regione, dando un contributo alla ripresa economica. Per questo chiedo all’Assessore Raffaele Paci – scrive l’esponente azzurro – a chi giova veramente che i cinesi vengano a fare un pezzetto della ricerca e della sperimentazione in Sardegna. Serve a migliorare il curriculum dei ricercatori locali? O forse l’accordo con la Huawei è utile soltanto alla multinazionale cinese per attirare altre imprese interessate ai nostri contributi (perché noi siamo bravissimi a cofinanziare i progetti degli altri, ad apparecchiare la tavola attorno alla quale non possiamo sederci) per produrre beni e fatturati in altri parti del mondo? Se a questo deve ridursi la partnership con la Huawei, sappia il professor Paci che non siamo affatto interessati”.

“Ci dia invece una speranza, il buon Paci: torni dalla Cina con furore – conclude Locci – e annunci la prossima apertura di uno stabilimento orientale in Sardegna; ci dica che la nostra Isola sarà l’hub nel mediterraneo per la diffusione di nuovi prodotti ricercati e realizzati qui. Qui nella nostra terra, e non altrove. Allora sì che saremo pronti a fargli un applauso e a condividere l’entusiasmo che, per ora, ci pare abbastanza prematuro e immotivato. Ma prima di allora ci consenta di nutrire qualche perplessità. Ne abbiamo visto fin troppe di multinazionali arrivate in Sardegna per fagocitare i contribuiti dei sardi, salvo poi scappare a gambe levate quando non c’era più nulla da arraffare”.

 

 

 

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