Usala

Usala, nuovo sciopero della fame: “Topi d’ufficio, vedrete come un sardo muore”

Da oggi sciopero della fame totale. E lunedì prossimo, in occasione del presidio davanti alla Regione, “mi presenterò con un solo respiratore, con 7 ore di autonomia”. Vedrete, scrive Salvatore Usala alla Regione, “come muore un sardo”.

E’ quasi la ripetizione della protesta messa in atto dai malati di Sla nel’autunno scorso davanti al ministero dell’Economia. Anche in quell’occasione Salvatore Usala staccò la batteria del respiratore mettendo a rischio la propria vita. Ma allora la controparte era il governo nazionale (che in seguito alla protesta annullò i tagli ai fondi per la disabilità grave) questa volta è la Regione sarda e, in particolare, il suo apparato burocratico.

Lunedì – con una lettera all’assessore alla Sanità Simona De Francisci e al governatore Ugo Cappellacci – Usala – nella sua qualità segretario di Viva la vita Sardegna e del Comitato 16 novembre Onlus – ha denunciato il mancato adempimento di una serie di ‘impegni solenni’ assunti dalle autorità a favore dei disabili gravi. Tra questi l’avvio di un progetto che determinerebbe risparmi notevoli, l’estensione dell’assistenza e il regolare pagamento dei rimborsi alle famiglie.

La risposta della Regione è arrivata poche ore dopo: “Stiamo lavorando per rispettare gli impegni”. Ma ha avuto l’effetto di aggravare la tensione. Ed ecco ieri notte il nuovo comunicato di Salvatore Usala e l’annuncio della protesta estrema, quella che mette a rischio la vita.

“Come sempre – scrive Usala – la Regione fa comunicati invece che rispondere a istanze dettagliate e puntuali. E’ chiaro a tutti che si esprimono in becero politichese senza dare concrete risposte. Le Asl non possono decidere nulla: spetta all’autorità politica dare gli indirizzi di politica assistenziale. Non è tollerabile che non esista un’assistenza equilibrata nei vari distretti e Asl: ci sono malati gravissimi che hanno 8 ore di infermiere e altri zero, con differenze nella stessa Asl”.

E ancora: “Il Direttore Generale della ASL 8 era d’accordo, il parere è stato stilato da topi d’ufficio o studio medico che non sono mai andati a casa di un malato. Siamo disponibili ad ascoltare un programma serio di proposte che diano risposte ai tre problemi posti. La dottoressa De Francisci ha pareri qualificati di Direttori di rianimazione, non dilettanti allo sbaraglio o burocrati nominati dalla politica, spesso incompetenti totali”.

Quindi la drammatica conclusione: “La giunta deve fare atti: cosa decide la Asl sulla legge di fine vita? Nulla, la rispetta! I malati devono decidere come, quando e dove essere assistiti, infatti il progetto è volontario e sperimentale. Non vogliono ammettere che è fatto bene e pesta i calli agli sciacalli. Comunque, visto che gli impegni non vengono mantenuti, rilancio: a) Da oggi farò lo sciopero della fame totale. b)Il giorno 29 aprile mi presenterò con un solo respiratore con 7 ore di autonomia. Non si può essere ipocriti, sono passati sei mesi in cui nulla e cambiato. Vi dimostrerò come muore un Sardo con gli attributi. Dimostrate i vostri!”

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