Terremoto Meridiana: indagati gli Ad Chieli, Gentile, Scaramella e il presidente Rigotti

I vertici di Meridiana sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania: gli ultimi tre amministratori delegati di Meridiana Fly (Massimo Chieli, Giuseppe Gentile e Roberto Scaramella ) e il presidente della holding Meridiana Spa, Marco Rigotti, sono indagati per l’operazione Air Italy, con la quale Meridiana Fly aveva acquisito la compagnia di proprietà dell’ex Ad Giuseppe Gentile. L’inchiesta condotta dal procuratore della Repubblica, Domenico Fiordalisi, procedeva per i reati di truffa ai danni dello Stato e false comunicazioni sociali, ma non si sa ufficialmente se i capi di imputazione contestati ai quattro indagati siano gli stessi o si configuri l’ipotesi più seria di truffa aggravata per un utilizzo illecito degli ammortizzatori sociali.

Questa mattina le perquisizioni del Gico della Guardia di Finanza a Olbia, Milano e Varese

Gli avvisi di garanzia sono un atto dovuto, una conseguenza diretta delle perquisizioni per l’acquisizione di documenti probatori che si sono svolte questa mattina. Gli uomini del Gico della Guardia di finanza di Cagliari, su disposizione della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, hanno effettuato le perquisizioni nelle sedi delle società del gruppo Meridiana.
I militari sono entrati in azione a Olbia, Roma e Somma Lombarda (Varese), dove si trovano gli uffici amministrativi della holding (società capofila)Meridiana spa e nelle basi di Meridiana fly e Air Italy. I decreti di perquisizione sono stati disposti dal capo della Procura di Tempio, Domenico Fiordalisi, nell’ambito dell’inchiesta che tende a far luce sui rapporti tra Meridiana e Air Italy e sulla situazione di crisi dichiarata dalla compagnia aerea.

L’inchiesta sull’acquisizione di Air Italy dopo la dichiarazione dello stato di crisi

Massimo Chieli aveva lasciato Meridiana nel 2011, a lui era subentrato Giuseppe Gentile dopo l’acquisizione di Air Italy. Poi era stata la volta di Roberto Scaramella, che era diventato amministratore delegato di Meridiana dopo aver scelto, insieme all’azionista Karim Aga Khan i due precedenti Ad in qualità di responsabile del settore Aviation del fondo Akfed, azionista principale di Meridiana. Tutti e tre sono sotto inchiesta proprio per l’acquisizione della compagnia di Gentile, insieme al presidente della holding, Marco Rigotti. L’inchiesta della Procura della Repubblica di Tempio Pausania si abbatte come un ciclone su Meridiana e sul tavolo delle trattative tra Governo, azienda e sindacati. Il procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, aveva aperto da tempo un fascicolo dopo l’esposto con una denuncia per truffa ai danni dello Stato contro Meridiana. L’atto giudiziario era stato verbalizzato negli uffici della Guardia di Finanza di Olbia e fa riferimento a un corposo fascicolo fornito alle Fiamme Gialle che conterrebbe le prove del reato contestato. Ma l’inchiesta ha avuto una accelerazione negli ultimi giorni con numerose riunioni operativa tra Fiordalisi e i finanzieri del Gico per discutere di aspetti dell’inchiesta ancora coperti dal più stretto riserbo oltre che dal segreto istruttorio. E’ certo che l’inchiesta piomba in piena trattativa e diventerà una variabile importante, e rischiosa, al tavolo interministeriale che dal 10 dicembre si trasferirà a Roma al ministero del Lavoro e che dovrà decidere del futuro di 1634 lavoratori Meridiana.

Meridiana: “Convinti della correttezza dell’operato dell’azienda”

Meridiana ha risposto in serata con una nota stampa alle notizie degli avvisi di garanzia che hanno colpito i suoi vertici. “Con riferimento a quanto riportato dalle agenzie di stampa in merito ad una apertura d’indagine disposta dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania che attiene alle modalità di utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria aperta dall’azienda – spiega la nota dell’azienda – Meridiana fly dichiara di aver collaborato e di continuare a volere collaborare con le autorità preposte alle indagini. In ordine ai rapporti tra Meridiana fly e Air Italy, oggetto delle indagini in corso e argomento di numerose sollecitazioni alle istituzioni provenienti da alcuni dipendenti e sindacati – continua la nota della compagnia aerea – si fa presente che analoghe verifiche sono già state effettuate dal ministero del Lavoro e dal tribunale di Tempio Pausania, Sezione Lavoro e che sempre hanno visto riconosciuta la correttezza dell’operato dell’azienda. Meridiana è fiduciosa che anche in questa occasione emergerà la correttezza del proprio comportamento”.

L’inchiesta amministrativa parallela per “Depauperamento del patrimonio societario” ai danni dei soci

Il procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, aveva presentato anche una denuncia al tribunale civile in cui sollecitava l’ispezione dell’amministrazione della società Meridiana Fly, nell’ambito di un’indagine per ora strettamente amministrativa che riguarda il settore “Aviation” della controllata dalla holding Meridiana Spa che fa capo al fondo Akfed del principe Karim Aga Khan. La richiesta è una delle misure previste dall’articolo 2409 del Codice civile, nel caso in cui vi sia il “sospetto che gli amministratori, in violazione dei propri doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possano arrecare danno alla società o a una o più società controllate”..

Meridiana è stata quotata in Borsa fino al 2013. Alcuni tra i suoi azionisti sono anche lavoratori della compagnia, prima della procedura del “delisting” con l’uscita di Meridiana Spa dal listino di Borsa: gli stessi azionisti sarebbero coinvolti nelle procedure di esubero che investono 1.634 dipendenti. Secondo il procuratore della Repubblica, Domenico Fiordalisi, la società avrebbe posto in essere un depauperamento del patrimonio societario a danno dei soci e dei creditori per favorire Air Italy, compagnia acquisita nonostante Meridiana Fly avesse dichiarato lo stato di crisi all’Inps e al ministero del Lavoro. Sarà ora il tribunale civile di Tempio, sentite le parti, a decidere nel merito della richiesta avanzata da Fiordalisi. Se l’ispezione venisse ordinata, le spese sarebbero a carico della società.

L’ultimo filone dell’inchiesta

Al centro dell’ultimo filone dell’inchiesta, quello più strettamente amministrativo, condotto dalla Procura di Tempio Pausania, c’è ancora una volta la controllata Air Italy. La compagnia gemella sulla cui acquisizione da parte di Meridiana, nel 2008, il procuratore della Repubblica, Domenico Fiordalisi, vuole vedere chiaro. L’acquisizione di Air Italy, il presunto travaso di attività da parte di Meridiana, una compagnia aerea che usufruisce dello stato di crisi e di ammortizzatori sociali dal 2011, costituisce un danno patrimoniale per gli stessi soci, alcuni dei quali sono dipendenti che avevano sottoscritto azioni della società quando Meridiana era stata quotata nel 2010? Ricordiamo che le azioni ordinarie di Meridiana Fly non sono più negoziate in Borsa dal 30 maggio del 2013. L’ L’Aga Khan aveva deciso di lasciare Piazza Affari dopo tre anni di perdite ingenti. Nell’ultimo periodo infatti le azioni avevano registrato un crollo vertiginoso, arrivando a valere 0,60 euro ciascuna. Niente in confronto agli oltre 7 euro cui erano valutate nel 2010. La società di Olbia, unica compagnia in Italia ad essere quotata in Borsa, aveva preso parte alle contrattazioni di Piazza Affari a partire dal primo marzo del 2010.

Giandomenico Mele

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