Termodinamico, c’è una legge “ad personam”?

Oggi approda in consiglio regionale una legge bipartisan (Pd e Pdl). Ma un consigliere del Pd (con uno del Psd’Az) si oppongono: “Serve solo a Sardinia Green Island”

Approda oggi sui banchi del Consiglio Regionale il testo di legge bipartisan proposto da Giampaolo Diana (Pd) e Edoardo Tocco (Pdl) che permette ai progetti di impianti solari termodinamici inferiori ai 50 Mw di potenza presentati prima del 7 agosto 2012 di bypassare la Valutazione di impatto ambientale. “Una vera e propria legge ad personam o ad impiantum – attacca Stefano Deliperi del Gruppo d’intervento giuridico – dato che l’unico progetto di di solare termodinamico presentato prima di quella data è quello che la Sardinia Green Island di Alberto Scanu vuole costruire a Vallermosa”. Insomma, una centrale con torre di 200 metri senza verifiche da parte del Savi (il Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi della Regione). Secondo Deliperi, se oggi il consiglio approverà la disposizione “rischierà di incappare nelle pesanti sanzioni della Corte di Giustizia Europea (la sanzione minima per l’Italia è stata determinata in 9.920.000 euro) qualora venisse aperta una procedura d’infrazione”.

E infatti in aula si annuncia battaglia. Tra gli oppositori alla ‘leggina salva Scanu’, come la definiscono polemicamente i suoi contestatori, ci sono il democratico Tarcisio Agus, compagno di partito del proponente Giampaolo Diana, ed Efisio Planetta del Partito sardo d’Azione.

Per Agus, “la Regione dovrebbe sospendere ogni autorizzazione in attesa della stesura di un piano in grado di indirizzare le decisioni in campo energetico. Inoltre, aggiunge, “non possiamo ignorare i dati che vedono la Sardegna produrre più energia di quanta gliene serva, né possiamo far finta che negli ultimi anni non siano sorti impianti che sfruttano le energie rinnovabili”. Dello stesso avviso il sardistao Planetta: “Occorre evitare il consumo di territorio, specie nelle aree di maggior pregio come quelle su cui hanno puntato gli occhi Archimede Solar e Scanu”.

Secondo Agus e Planetta, impianti di questo genere dovrebbero sorgere nelle aree industriali dismesse, come del resto sostiene anche l’ideatore del termodinamico Carlo Rubbia. Ma sempre “a patto che si riducano le quote di energia prodotte attraverso la combustione di fonti fossili”, specificano. Inoltre, per il consigliere Pd “la Regione dovrebbe avere un ruolo attivo nella realizzazione degli impianti che sfruttino il sole per la produzione di energia elettrica, che a queste condizioni potrebbe anche essere redistribuita a famiglie e aziende a prezzi più bassi”.

 Ma oggi in consiglio regionale non si parlerà solo di Sardinia Green Island e Vallermosa. Agus intende ance porre il problema dei progetti dell’Archimede Solar Energy (ASE), la società che vuole costruire quattro impianti termodinamici a Guspini-Gonnosfanadiga, Bonorva, Giave-Cossoine e Villasor (in tutto 927 ettari per un totale di 389 Mw termici). Nonostante la Regione li abbia già sottoposto a Valutazione d’impatto ambientale, l’iter autorizzativo si è spostato da Cagliari a Roma. Occorre bloccare l’interferenza dello Stato”, afferma Agus. Il rischio è che gli impianti vengano approvati e definiti di rilevanza strategica nazionale, come già accaduto per la megacentrale a biomasse che la Power Crop sta costruendo a Macchiareddu.

Sul progetto dell’Archimede Solar Energy ieri i comitati di cittadini che ci si oppongono a Guspini, Gonnosfanadiga e Pabillonis hanno diffuso una nota nella quale sottolineano “si tenta di accorpare progetti differenti, presentati in tempi e luoghi diversi”  per superare la soglia dei 300 Mw termici, oltre la quale la competenza passa al Ministero: “Una furbata, l’ennesima consumata in assenza completa di regole o in assenza di istituzioni che le rispettino e sappiano farle rispettare”.

Tra l’altro, denunciano i comitati, le annunciate ricadute in termini occupazionali non ci saranno. E comunque non saranno in Sardegna. Dal solo esame dei progetti già presentati, emerge che se saranno creati nuovi posti di lavoro, “riguarderanno solo la penisola”. 

Piero Loi

 

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