Teatro Lirico, la Cassazione: “Meli deve restituire 120mila euro”

L’ex soprintendente del Teatro Lirico di Cagliari e attuale direttore artistico, Mauro Meli, dovrà restituire circa 120 mila euro alla Fondazione. Lo ha deciso una sentenza della Corte di Cassazione rigettando il ricorso presentato da Meli e legato al trattamento di fine rapporto incassato per la guida del teatro dal 12 agosto 1996 al 19 gennaio 2004. Otto anni nei quali ha ricoperto l’incarico di soprintendente portando a Cagliari alcuni dei più grandi nomi dell’opera e della musica sinfonica. Terminato il mandato, Meli aveva ricevuto il Tfr che poi è stato contestato. Il verdetto della Suprema Corte ha confermato il pronunciamento della Corte d’appello di Cagliari del 30 novembre 2011: in quell’occasione era stato ribaltato il giudizio di primo grado, respingendo l’ipotesi che il rapporto di lavoro tra Meli e la Fondazione fosse di natura subordinata e che dunque non spettasse il riconoscimento del Tfr.

“Il rapporto organico che lega il soprintendente all’ente lirico – si legge nella decisione della Cassazione – non presuppone (né esclude astrattamente) la configurabilità di un rapporto di lavoro subordinato a contenuto dirigenziale”. Dal canto suo, la Corte d’appello aveva ritenuto, “con motivazione esente da rilievi di ordine logico-giuridico, che l’incarico affidato al Meli avesse natura onoraria, ossia priva delle caratteristiche proprie del vincolo della subordinazione, non potendosi evincere tale caratteristica dalla legislazione concernente gli enti lirici e non essendo emerse modalità di svolgimento del rapporto di lavoro tipiche della subordinazione (avendo valore neutro, a tal fine, sia il contenuto delle delibere del consiglio di amministrazione sia il versamento dei contributi ad un soggetto terzo, quale l’ente previdenziale)”. La Suprema Corte ha reso ora definitiva la pronuncia di secondo grado: l’ex soprintendente dovrà ora restituire i 120 mila euro incassati.

“Mi risulta che il contratto di dirigente d’azienda sia quello applicato in tutta Italia ai soprintendenti. Che quindi percepiscono il Tfr precedentemente detratto dallo stipendio”. È il commento a caldo all’ANSA di Mauro Meli, “Il rapporto organico che lega il soprintendente all’ente lirico – si legge nella decisione della Cassazione – non presuppone (né esclude astrattamente) la configurabilità di un rapporto di lavoro subordinato a contenuto dirigenziale”. Meli riassume il suo stato d’animo in poche parole. “Una sentenza su cui occorre riflettere prima di trarne conclusioni affrettate”, chiarisce.

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