Metodi spicci e non in linea con la fedeltà all’Arma. Sono 21 i reati contestati a vario titolo a nove persone – ora indagate -, di cui cinque carabinieri, di stanza nel Sulcis a Calasetta, nell’isola di Sant’Antioco. Le indagini condotte dal pm Gilberto Ganassi sono chiuse: secondo l’accusa attorno all’attività dei militari ci sarebbe un giro di soprusi e violenze. La notizia si legge ne L’Unione Sarda oggi in edicola.
I fatti. Tra i reati contestati anche violenza privata, calunnia, omissione d’atti d’ufficio, arresto illegale. I carabinieri, questi i fatti ricostruiti, in più occasioni avrebbero anche istigato l’acquisto di droga da inserire poi nelle auto persona “da arrestare”. O ancora: fughe di notizie dalla banca dati interforze Sdi, e l’utilizzo di maniere forti per contrastare lo spaccio di droga.
I nomi. Il maresciallo Ivano Iacobelli, 32 anni e residente a Rieti, avrebbe agito in questo modo, grazie alla complicità di altri carabinieri e figure minori fino al 2012. Coinvolto anche un consigliere comunale del paese, Fabio Usai. Gli altri militari sono: Massimo Porta, 51 anni, di Calasetta; Carmelo Spavara, 43 anni, di Messina; Emanuele Carrus, 33 anni, di Carbonia; Alessandro Uccheddu, 42, originario di Alghero, ma residente del Sulcis.