Negli ultimi giorni il suo profilo su Facebook era diventato una valvola di sfogo, un luogo dove esternare il malessere che probabilmente aveva iniziato a covare nell’ultimo periodo. Non accettava la fine del suo matrimonio Michela Gioia, cinquantenne residente a Sorso arrestata per aver accoltellato il marito dopo una lite nelle strade del paese. La donna ora è rinchiusa nel carcere sassarese di Bancali con l’accusa di tentato omicidio. Il marito, il quarantenne Giovanni Pulino, invece è ricoverato in prognosi riservata al Santissima Annunziata di Sassari.
La coppia era sposata da circa un anno. A quanto riferiscono i loro conoscenti, il matrimonio era entrato in crisi da qualche mese: liti furibonde, rancori che si erano accumulati e avevano iniziato a deflagrare. Nella pagina Facebook della donna i primi post riconducibili a quello stato d’animo risalgono a qualche giorno fa, per la precisione al 22 settembre. “Quante volte ho dovuto ricredermi. Ho dato fiducia a chi non la meritava, ho amato chi non dovevo, ho dato il cuore a chi troppe volte lo ha fatto a pezzi”. L’amarezza poi cede il passo a una rivendicazione rabbiosa (“Non ti piace come sono? Evitami”) e allo sconforto (“Certe volte ci resti così male che non hai neanche la forza di incazzarti”).
Si pentiva di aver dato troppa importanza a chi “non meritava nulla”, di aver perdonato troppe volte, di essere stata buona con gli altri quando spesso mancava la reciprocità. E poi la stanchezza: stanca di capire, perdonare, di dare senza ricevere (“da oggi non faccio più sconti”), fino all’ultimo post: “Non c’è persona più vigliacca di colui che cerca di far sentire in colpa gli altri per i propri errori”. Certo è difficile sostenere che si tratti dell’annuncio, anche se indiretto, anche se a posteriori, di quello che è successo ieri. Però è il termometro di una situazione, il diario online, quindi pubblico, di una sofferenza che poi è sfociata nella furibonda lite.
Erano le 20 circa quando il marito si è presentato alle porte dei carabinieri, grondante di sangue, per denunciare la moglie. Poi si è accasciato a terra ed è stato trasportato d’urgenza in ospedale. In quel momento Michela Gioia era ancora per le strade del paese: aveva ancora addosso il coltello insanguinato. Lei e il marito stavano passeggiando in via Umberto e poi hanno iniziato a litigare furiosamente. Ad un certo punto Gioia tira fuori il coltello, che aveva portato con sé, e colpisce il marito. Quando i carabinieri l’hanno rintracciata lei non ha negato l’accaduto, ma ha fornito un’altra versione dei fatti: avrebbe accoltellato l’uomo per legittima difesa. Sarà un giudice a dover stabilire chi dei due dice la verità.