Siccità, è emergenza nelle campagne. Razionamenti nei campi in Gallura

Campagne a secco dal nord al sud dell’Isola. L’emergenza siccità sta creando grossi problemi agli agricoltori che devono fare i conti con le restrizioni idriche. In Gallura il Consiglio d’amministrazione del Consorzio di Bonifica, per salvaguardare i volumi d’acqua presenti nella diga del Liscia, è stato costretto a deliberare il razionamento dell’acqua destinata alle campagne attraverso turni divisi per zona. “Il distretto di Arzachena – spiega il direttore del Consorzio Giosuè Brundu – potrà irrigare nelle giornate di martedì, giovedì e sabato; il distretto di Olbia nord il lunedì, mercoledì e venerdì; il distretto di Olbia sud il martedì, giovedì e sabato. È assolutamente vietato irrigare nella giornata di domenica”. I consorziati che dovessero contravvenire a quanto disposto andranno incontro a un’elevata sanzione pecuniaria. “I settanta milioni di metri cubi invasati – fa sapere il Consorzio – non sono più sufficienti a garantire un pieno apporto idrico al settore agricolo, zootecnico, civile, industriale e turistico. Da qui la richiesta all’assessorato regionale all’Agricoltura per il riconoscimento dello stato di emergenza per tutto il territorio della Gallura e lo stanziamento delle risorse necessarie per ridurre al massimo gli oneri a carico dei consorziati.

A denunciare la situazione della Nurra e del Basso Sulcis sono il deputato di Unidos Mauro Pili e il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu. Entrambi sollecitano Governo e Regione a dichiarare lo stato di calamità naturale. “Nel nord Sardegna – attacca il parlamentare sardo – gli invasi del Temo, del Cuga e del Bidighinzu sono al 25% della capacità di invaso, nel Sulcis iglesiente la diga di Punta Gennarta è al 18% mentre Medau Zirimillis al 30%. Nella piana della Nurra l’acqua è razionata tre volte alla settimana dall’1 aprile al 31 agosto, nonostante gli agricoltori avessero avuto assicurazioni per le colture estive come il mais. Si stima una perdita di almeno il 40% delle produzioni. Nel Sulcis non si è nemmeno potuto seminare il mais perché manca ancora il piano irriguo che il Consorzio e la Regione non hanno ancora vergognosamente approvato – denuncia Pili – Siamo dinanzi ad una gestione scandalosa della risorsa idrica sia per la scarsa o inattendibile pianificazione sia per la superficialità con la quale ci si rapporta al sistema agricolo”. Sulla stessa linea il capogruppo dell’Udc. “Gli agricoltori sardi stanno pagando un prezzo altissimo di un inverno con pochissime precipitazioni, con le gelate tardive e le temperature oltre le medie stagionali dell’ultimo periodo – dice Rubiu – ho presentato un’interpellanza urgente all’assessore dell’Agricoltura che rimarca la necessità di un intervento immediato e urgente con risorse economiche certe e un progetto per l’infrastrutturazione irrigua dei poderi”.

 

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