Scuola, precari sardi pronti a manifestare a Roma contro il Governo

Una manifestazione a Roma per non dover dire addio alla Sardegna. È una delle iniziative promosse
dai docenti sardi che lottano per non emigrare: il blitz nella capitale è in programma per la prossima settimana (la data non è stata ancora stabilita). Lo ha annunciato il deputato di Unidos Mauro Pili, nel corso degli Stati generali della scuola sarda convocati questa mattina a Cagliari.
Una scuola tutta sarda. Con prof e maestri sardi. È il principio ispiratore del manifesto approvato questa mattina al T Hotel: in campo tutti gli insegnanti che vogliono continuare a lavorare nell’isola e non vogliono emigrare. Alla assemblea, convocata da Pili, hanno partecipato comitati provenienti da Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari e Ogliastra. In trincea anche gli insegnanti del comitato delle Valigie del 10 agosto, protagonista nelle ultime settimane di proteste e flash mob al mare, in aeroporto e davanti alla Regione.
Pomo della discordia la legge 107 sulla Buona scuola: nei prossimi giorni arriveranno le prime chiamate per gli
insegnanti. Destinazione tutta da scoprire: il posto di lavoro potrebbe essere dietro casa, ma anche a Pordenone, Sondrio, Varese, eccetera. E gli insegnanti non vogliono abbandonare figli, mariti o mogli e genitori.

“Vogliamo un piano Marshall della Cultura. La Sardegna non è la Toscana – ha detto Pili – ma è un’isola, per giunta isolata”.
In ballo – è stato ribadito – c’è sempre la petizione con cinquemila firme con la quale si chiede che la Regione impugni la legge con un ricorso alla Corte costituzionale. Obiettivo: una deroga con richiesta urgente al ministro dell’Istruzione alle fasi (nazionali) B e C che consenta la regionalizzazione delle chiamate. Una modifica che eviterebbe i trasferimenti obbligatori nel resto d’Italia. Secondo il Manifesto dei docenti “la Regione potrebbe legittimamente avanzare una richiesta di almeno 3000 nuove cattedre”.
All’amministrazione si chiede anche che pretenda da parte dello Stato l’istituzione di una “Conferenza permanente di
organizzazione e pianificazione della scuola sarda” con il coinvolgimento dei direttori scolastici regionali e provinciali e dei dirigenti scolastici della Sardegna.

“Nelle valigie – ha detto Bianca Locci, portavoce del comitato delle Valigie del 10 agosto – abbiamo messo le angosce di questi mesi. E le speranze che le nostre richieste siano accolte”.

Docenti pronti ad andare avanti con le proteste: una docente del settore “ristorazione” ha assicurato che lei e i suoi colleghi sono pronti a scendere in piazza e a fare chiasso a suon di pentole. Prof e maestri non si fermano: lunedì è in programma una nuova manifestazione a Sassari.

In foto, l’incontro di stamattina a Cagliari

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