scuola pubblica

Scuola, diplomati magistrali: lunedì sciopero e manifestazioni a Cagliari

Non si placano le proteste dei docenti sardi con diploma magistrale conseguito nel 2001-2002 che, in base ad una sentenza del Consiglio di Stato, non hanno più il diritto all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per l’insegnamento. Lunedì prossimo è stato confermato lo sciopero nazionale con manifestazione a Roma e un sit in a Cagliari. A nulla, infatti, ha portato l’incontro al Miur che ha deciso di prendere tempo. “L’impegno del Miur di aspettare il parere dell’Avvocatura dello Stato prima di prendere qualsiasi decisione sul futuro degli insegnanti diplomati magistrali è un primo risultato che consente anche di approfondire la questione in un tavolo tecnico per trovare le dovute soluzioni”, dice il segretario regionale della Flc Cgil Ivo Vacca dopo l’incontro convocato a Roma per discutere della situazione. “L’impegno ad un approfondito esame della situazione prima di decidere in che modo dare seguito alla sentenza – aggiunge Ivo vacca – è una presa d’atto della complessità della vicenda”.

La sentenza del Consiglio di Stato infatti, mette a rischio non solo i contratti a tempo determinato ma anche quelli a tempo indeterminato: “L’accordo sottoscritto ieri permette, invece – sostiene – di aprire un tavolo tecnico tra sindacati e Miur per la ricerca di soluzioni utili ad affrontare in via definitiva un problema che genera preoccupazione fra i lavoratori e mette a rischio lo stesso funzionamento del sistema scolastico pubblico”. E dopo l’interrogazione del capogruppo Sardegna Marcello Orrù anche arriva un’altra richiesta dai banchi del centrosinistra. Il capogruppo Art. 1 – Sinistra per la Democrazia e il Progresso, Daniele Cocco, chiede al presidente della Regione e all’assessore della Pubblica Istruzione, di interloquire con il Miur “per conoscere gli intendimenti in merito alla posizione dei titolari di maturità magistrale e scongiurare il licenziamento di centinaia insegnanti sardi”.

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