Scuola, Cisl: 1500 docenti il prossimo anno faranno domanda di mobilità

Mobilità, precariato, dispersione: ecco i temi più caldi della scuola sarda analizzati in occasione del VI Congresso territoriale tenuto a Cagliari con la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, e la segretaria regionale, Maria Giovanna Oggiano.

Per il prossimo anno scolastico saranno circa 1.500 i docenti che faranno richiesta di mobilità all’interno del territorio regionale. Altri 200 circa chiederanno di ritornare a insegnare nell’Isola. Ma il numero di domande potrebbe aggirarsi attorno alle 5.000 se si considerano i docenti della fase potenziamento e di quelli rientrati nell’Isola con assegnazioni temporanee sul sostegno. Gli insegnanti vorranno, infatti, approfittare dell’apertura del contratto nazionale sulla possibilità di riappropriarsi della titolarità di sede. Critiche alle politiche regionali in tema di dispersione scolastica che nell’Isola si attesta al 36%.

“Senza una legge che consenta di intervenire con parametri funzionali rispetto alla nostra territorialità, la Sardegna sarà in sofferenza – dice Oggiano – non possiamo avere una istituzione scolastica che gravita su cinque comuni, è assurdo che non diamo un servizio di istruzione in un paese perché si considera il parametro delle pluriclassi”. Perché, continua, “non possiamo valutare le situazioni in cui le pluriclassi sono in grado di dare risposte positive piuttosto che chiuderle a prescindere?”. Sugli effetti della legge 107 sulla Buona scuola, e in particolare sul precariato, interviene la segretaria nazionale Gissi: “La Sardegna ha alti livelli di disoccupazione e se negli ultimi anni ha avuto bisogno di dare lavoro, lo ha fatto attraverso la scuola”. Il fatto è che “sono tanti i docenti che nel tempo hanno maturato aspirazioni a un posto a tempo indeterminato”. E in ogni caso, “la situazione sarda non si risolverà in un anno. Ciò che avverrà è legato alla stabilizzazione dei posti che la legge di bilancio ci metterà in condizioni di trasformare in organico consolidato, ma non è detto che ricadano sulla Sardegna”.

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