Scuola, 100 maestre sarde a rischio: protesta e sciopero della fame

Sciopero della fame per continuare a lavorare a scuola. Comincerà il 28 aprile e coinvolgerà anche una rappresentanza di maestre e maestri sardi, che dopo anni di insegnamento hanno perso l’abilitazione per insegnare. Un titolo che serviva per stare o in cattedra o nelle graduatorie ad esaurimento (Gae) che garantiscono la pole position per le supplenze. Tutto andato in fumo in seguito alla sentenza della plenaria del Consiglio di Stato. L’ultima speranza è poi svanita con il parere dell’Avvocatura di Stato. “Ha ribadito le ragioni del Consiglio di Stato – spiega all’ANSA Silvia Mureddu, una delle rappresentanti del comitato di docenti da mesi in trincea – Ci hanno tenuto quattro mesi in balia di questa decisione per vedere poi confermato il pronunciamento della plenaria. Ora non abbiamo più altre possibilità: la scelta dello sciopero della fame fa capire quanto sia pesante la nostra situazione”.

In Sardegna il declassamento dalle Gae alla seconda fascia riguarderà circa mille insegnanti della scuola primaria con il diploma conseguito prima del 2001-2002, molti di loro nel frattempo hanno conseguito la laurea. Cento, secondo i dati forniti dal comitato, saranno licenziati dopo aver coltivato l’illusione del posto fisso a scuola. Una vicenda che aveva portato in classe, in attesa del giudizio finale dello scorso dicembre, in tutta Italia 55mila docenti ormai convinti di avercela fatta. Adesso invece, tutti fuori. E ora? “Il Governo in carica dice che deve occuparsene quello futuro e noi siamo stanchi di questo rimpallo di responsabilità”, avverte Mureddu annunciando che lei, comunque, non intende arrendersi. Insieme ad altre due colleghe sarde, e alle maestre e i maestri di tutta Italia, sarà infatti a Roma dal 28 per iniziare lo sciopero della fame davanti al Miur. (Foto Ansa)

 

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