Scontro di civiltà nella piana di Arborea

Il sindaco di Oristano si dissocia dalla maggioranza che lo sostiene, il sindacato territoriale entra in conflitto con quello regionale. Il “progetto Eleonora” per la ricerca di gas naturale ad Arborea, divide la politica e il sindacato proprio mentre il nuovo rinvio (e il probabile annullamento) del Galsi (il gasdotto Algeria-Sardegna-Toscana) allontana l’unico progetto esistente per la risoluzione del problema dell’alto costo dell’energia, uno dei principali handicap economici dell’Isola.

Oggi è una giornata cruciale. Alle 11 dall’Horse Country è prevista l’illustrazione del progetto alla cittadinanza da parte della Saras. Saranno presenti anche i tecnici del del Savi (Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali). Il comitato “No al progetto Eleonora” ha chiamato la mobilitazione generale: “Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e a presentare le proprie domande e osservazioni per dimostrare la ferma contrarietà a questo folle progetto di trivellazione”, si legge in un documento diffuso nei giorni scorsi e rilancio sulla pagina Facebook. “Se potete, prendetevi un giorno di ferie: in gioco c’è il nostro futuro”. Ha scritto sul suo blog Michela Murgia.

Il conflitto è totale. A partire dal nome scelto dalla Saras: “Eleonora”. Un tentativo, furbetto e poco onesto, secondo gli oppositori, di nascondere, attraverso l’evocazione di un personaggio storico che appartiene alla memoria collettiva dei sardi, un progetto di pura speculazione. Lo stessa scelta del luogo dove oggi si terrà l’incontro – un albergo lontano dal centro abitato – è stata contestata dal comitato che si oppone alle trivellazioni. Al quale è apparsa un modo per dissuadere la popolazione dal partecipare. Ma la Saras non ha accolto l’invito di spostare la sede dl dibattito in un luogo più facilmente raggiungibile (era stato suggerito il Teatro dei salesiani, che si trova proprio nel centro di Arborea) e questo non ha certo contribuito a rasserenare il clima.

La verità è che la partita che si gioca attorno al “progetto Eleonora” è più grossa e complicata. Una sorta di “scontro di civiltà”, perché attiene al futuro della società e dei cittadini. Al modello di sviluppo che la Sardegna intende darsi. E al come risolvere la questione del costo dell’energia. Gli oppositori vedono nel ‘progetto Eleonora’ una riproposizione del vecchio e fallimentare modello di sviluppo basato sull’industria pesante e inquinante.

In un forum organizzato da l’Unione sarda nei giorni scorsi, tre esponenti politici regionali della maggioranza e dell’opposizione (l’assessore regionale all’industria Antonello Liori, il capogruppo consiliare del Partito democratico Giampaolo Diana e il consigliere regionale del Pdl Giorgio Locci) si sono trovati concordi nel sostenere che la risoluzione del problema energetico debba passare attraverso la ricerca di idrocarburi nel territorio isolano.

Era presente al confronto anche Michela Murgia, che ne ha fatto questa cronaca sul suo blog: “Gli abbiamo chiesto se nella valutazione di competitività del prezzo del combustibile rientra anche il costo sociale, ambientale e umano della presenza della raffineria in termini di inquinamento, malattie, modificazioni genetiche certificate e danni all’agricoltura e al turismo. Non ci hanno risposto e forse non dovevano farlo, perché la domanda è di natura politica, non imprenditoriale. È infatti compito di una classe dirigente con un minimo di coscienza cercare con tutte le forze di trovare un’alternativa sostenibile a questa situazione patogena, ma l’unica idea di sostenibilità che i politici presenti sono sembrati capaci di immaginare è il ricorso a un altro combustibile fossile”.

La verità, fanno notare gli oppositori, è che manca un piano energetivo regionale. E la questione-energia viene affrontata in modo episodico, occasionale, senza un governo politico, consentendo a un’azienda privata – la Saras – di dettare l’agenda.

L’assenza di una visione complessiva è all’origine delle divisioni tra le istanze locali e regionali dei sindacati. E così mentre le segreterie regionali dei chimici di Cgil, Cisl e Uil hanno dato un giudizio molto possibilista sul progetto della Saras (proprio a partire dall’eterna questione del fabbisogno energetico) le segreterie territoriali hanno espresso una posizione molto più prudente senza dare alla Saras alcuna apertura di credito. E nel consiglio comunale di Oristano il sindaco Guido Tendas si è astenuto sul documento che chiede di bloccare il progetto Eleonora presentato (e approvato) dalla sua stessa maggioranza.

N.B.

 

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