Sciola scrive a Mattarella: “Via i 4 mori da bandiera, ricordano barbarie dell’Isis”

Le immagini delle decapitazioni degli ostaggi che arrivano dal Medio Oriente e delle guerre in Africa, menzionate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri nel suo discorso di insediamento, hanno spinto lo scultore sardo Pinuccio Sciola, noto in tutto il mondo per le sue ‘pietre sonore’, a scrivere una lettera aperta al Capo dello Stato per sollecitare un’esigenza sentita da molti sardi: cambiare la bandiera della Sardegna, togliendo i quattro mori che rappresentano – secondo la versione storica più diffusa – le teste mozzate di quattro saraceni sconfitti dagli aragonesi durante la battaglia di Alcoraz in Spagna.

“Grazie per le Sue parole pronunciate nel Suo insediamento – scrive Sciola – mi ha commosso la Sua esecrazione contro la barbarie delle esecuzioni di decapitazione, della violenza terroristica contro l’uomo inerte. A questo proposito volevo far presente che quelle terribili immagini ‘purtroppo’ sono sempre presenti nella figura dei 4 Mori che rappresentano la bandiera dei sardi”. Sciola, già dieci anni fa, aveva presentato al presidente della Regione Sardegna una richiesta per cambiare e cancellare dalla bandiera sarda “quelle immagini violente di quattro neri decapitati“. “E’ inconcepibile che un popolo, una nazione civile – prosegue lo scultore di San Sperate – possa esibire come vessillo della sua identità un’immagine così cruenta, così offensiva ad altre popolazioni, come Lei Signor Presidente ha giustamente condannato nel Suo accurato discorso”. “La Sua sensibilità al rispetto della dignità umana saprà trovare il modo per far cambiare un simbolo che va riproposto al suo valore di orgoglio e del rispetto della dignità umana”. E sulla recente proposta del sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu – da lei stessa definita semiseria – di sostituire i quattro mori con i giganti di Mont’e Prama, Sciola ha commentato: “Non sono d’accordo, non rappresentano l’arte sarda ma provengono da altri lidi”.

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