Scandalo Igea: sindacalisti, imprenditori e politici indagati

Dopo la revoca degli arresti domiciliari a Giovanni Battista Zurru, l’ex presidente dell’Igea arrestato mercoledì scorso, prosegue a ritmo serrato il lavoro degli inquirenti che indagano per peculato, turbata libertà degli incanti, truffa e voto di scambio, reati collegati alla società in house della Regione Sardegna che si occupa della gestione delle miniere.

Resta in carcere, invece, l’ex sindacalista della Uil Marco Tuveri, autista di Zurru, così come resta l’obbligo di dimora per l’ex segretaria Daniela Tidu. Tutti e tre, nei giorni scorsi, avevano fatto scena muta davanti al Gip.

Oltre ai tre, vi sono 62 indagati dalla Procura di Cagliari. Il quotidiano L’Unione Sarda oggi pubblica i nomi di tutte le persone coinvolte. Già noto il nome del consigliere regionale Giorgio Oppi, leader storico dell’Udc sarda, già parlamentare e più volte assessore regionale, nella lista figurano il nipote Enrico Oppi, il candidato sindaco alle ultime elezioni comunali di Iglesias, Gian Marco Eltrudis, l’ex commissario straordinario di Iglesias Antonello Ghiani, altri politici candidati a Iglesias e Assemini, Marco Zanda, Gigi Rubiu, Francesco Pissard, il sindacalista Mario Cro, gli imprenditori Riccardo Putzolu, Umberto Gian Luca Giganti, Agostino Tolu, Francesco Furia.

L’elenco prosegue con nomi meno noti, secondo la Procura non certo protagonisti bensì al massimo semplici figuranti in un sistema “circolare, chiuso e autoreferenziale”, come lo definisce il Gip Giuseppe Pintori, che gestiva illegalmente le risorse convogliate dalla Regione Sardegna verso l’Igea truccando appalti, assumendo secondo logiche clientelari e dispensando benefici e regalie a imprenditori amici i quali ricambiavano con pacchetti di voti.

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