La banda sardo-campana della droga: in manette anche due donne di Sassari

Ci sono due donne di Sassari tra le sei persone arrestate questa mattina per un traffico di droga tra la Sardegna e la Campania: si tratta di Vincenza Deligios, 60 anni, e di Maria Grazia Giordo, di 51. Sono finite in manette insieme a quattro napoletani, di cui due – Luigi Ronghili, di 46 anni, e Stefano Dell’Orfano, di 38, residenti a Porto Torres. Altrettanti vivono a Sassari e sono il 57enne Giuseppe Vatiero e il 28enne Michele Assante di Cupillo. I sei sono accusati di associazione finalizzata al traffico di droga e detenzione e spaccio di cocaina. In totale gli indagati sono 22. Oltre i sei arrestati, ci sono undici sardi, residente nel Nord dell’Isola, e altri cinque campani. L’operazione è stata ribattezza ‘Red Moon (Luna Rossa)’.

I fari dei carabinieri si erano accesi nel 2015, in seguito ad alcuni controlli che avevano evidenziato un importante smercio di droga tra Sassari e Porto Torres. Gli incontri tra pusher ruotavano intorno alla figura di Gino, originario di Sassari e residente a Porto Torres. Successivi accertamenti hanno permesso di individuarlo nella persona del Luigi Ronghili. Ma la figura centrale del traffico di droga era il 57enne Vatiero, noto come ‘Peppe a basetta‘ e legato al clan Mazzella del quartiere Mercato di Napoli, per conto del quale controllava la cosiddette ‘Case nuove’. Vatiero nel 2016 è rimasto vittima di un attentato: due sicari gli hanno sparato al corpo e alla testa, da allora è invalido.

Una delle due donne di Sassari – Vincenza Deligios, casalinga, residente a pochi metri dal Comando provinciale dell’Arma – si occupava di ritirare la cocaina che Vatiero spediva dall’Ufficio postale 12 di Napoli. Materialmente i pacchi le venivano recapitati da Assante di Pupillo che, ogni volta, utilizzava un nome diverso. Del ritiro della cocaina da casa della casalinga si occupavano Stefano Dell’Orfano e Maria Grazia Giordo, considerata la cassiera e la contabile del gruppo. Ronghi, Dell’Orfano, Giordo e Deligios sono stati trasferiti al carcere di Bancali, Assante Di Cupillo a Poggioreale.

La droga veniva quindi divisa tra gli spacciatori. Dal capoluogo campagna arrivava ogni settimana circa un chilo di cocaina, analizzata e risultata avere un elevatissimo grado di purezza, pari all’83 per cento. Lo smercio produceva ogni mese un giro d’affari di un milione di euro. Un grammo di cocaina veniva venduto a 48 euro, considerato un ‘prezzo di famiglia’.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal Gip di Cagliari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha coordinato le indagini attraverso il procuratore Guido Pani. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Sassari, guidati dal colonnello Luca Corbellotti, coadiuvato dal comandante del Reparto operativo, il maggiore Emanuele Fanara, e dal comandante del Nucleo investigativo, il maggiore Antonio Pinna. Hanno lavorato insieme ai militari delle compagnie di Sassari, Alghero, Porto Torres e Napoli. Impegnati pure i carabinieri del Nucleo Cinofili e i Cacciatori di Sardegna.

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