Sassari, protesta dei lavoratori del Parco Geominerario sul tetto del Duomo

Un gruppo di cinque lavoratori del Parco geominerario della Sardegna è salito sul tetto del Duomo di Sassari per protestare contro il mancato ricollocamento al lavoro dei 520 dipendenti. Gli operai hanno denunciato di non lavorare dall’1° gennaio e aspettano che la Regione “mantenga l’impegno” con cui aveva promesso il loro ricollocamento. Resteranno sul tetto della cattedrale ad oltranza, e saranno raggiunti da altri colleghi. Ma il presidio va avanti dal 28 settembre scorso, con turni anche di notte, per un totale di una sessantina di ex lavoratori sul piede di guerra.

Sul posto la situazione è sotto controllo ed è presidiata dalla polizia municipale. I lavoratori del Parco Geominerario, provenienti dal bacino ex Ati-Ifras, sollecitano risposte per il futuro occupazionale e un’accelerazione nelle procedure per il ricollocamento, previsto dagli accordi sottoscritti ad inizio anno.

Una vertenza affrontata anche dai sindacati. Dopo la scelta di Giunta e Consiglio regionale di avviare il bando per la gestione del Geoparco, chiudendo l’era dell’affidamento ad Ati Ifras, attualmente i lavoratori si trovano in Naspi, la nuova disoccupazione Inps. Ma dopo il quinto mese gli operatori stanno ricevendo fra i 500 ed i 600 euro a testa. È previsto che una parte di loro venga assunta nell‘Igea, le selezioni devono essere ultimate per 118 su 520. Poi ci sono 140 lavoratori che hanno chiesto l’esodo il cui iter amministrativo è da completare, mentre tutti gli altri dovrebbero essere assorbiti dagli enti locali e dal Parco.

“Le procedure stanno andando avanti ma in maniera molto lenta – dice all’Ansa Cristiano Ardau della Uil -. I tempi della burocrazia, come avevamo già detto, sono biblici, mentre i lavoratori già oggi devono mettere insieme un pranzo e una cena con il contributo Naspi che si assottiglia sempre, oggi parliamo di circa 600 euro. C’è una preoccupazione fortissima tra i lavoratori – conferma il sindacalista – ma non molleranno finché la Regione non manterrà fede agli impegni”. La Giunta si è impegnata a inserire 108 lavoratori in Igea, la spa regionale delle bonifiche in due blocchi da 62 e 56 rispettivamente. Per altri 126 è previsto un incentivo all’esodo con uno stanziamento di 7,1 milioni.

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