Sardegna regione verde d’Italia: in 10 anni 54mila ettari di foreste in più

Disoccupazione crescente, crisi economica, giovani in fuga: sembra non aver fine la rassegna di dati allarmanti che riguardano la Sardegna. In questa marea di pessimismo dilagante arriva però una bella notizia: l’isola si conferma il territorio più verde d’Italia con un patrimonio di boschi  e foreste superiore a tutte le altre regioni. E non solo: a quanto pare gli incendi hanno intaccato solo lievemente il nostro patrimonio boschivo e negli ultimi anni alberi e arbusti stanno avanzando considerevolmente.

A informarci sullo stato di salute del nostro ambiente è il Corpo Forestale dello Stato che ha pubblicato nei giorni scorsi i dati provvisori del censimento sulla superficie forestale del paese. Il terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (INFC) arriva a distanza di nove anni dall’ultimo e registra un aumento di ben 600 mila ettari di verde in più rispetto al 2005: oggi in tutta l’Italia la superficie forestale complessiva, comprensiva delle altre terre boscate (arbusteti, boscaglie e formazioni rade) è pari a 10,9 milioni di ettari, con una crescita che riguarda soprattutto il Mezzogiorno.

La Sardegna si posiziona al primo posto per estensione di boschi e foreste con 1.241.409 ettari, e registra un aumento di quasi 54 mila ettari in più rispetto all’inventario del 2005 superando le altre regioni “verdi” Toscana e Piemonte.

L’aumento di aree forestali non sarebbe dovuto però a una maggiore attenzione per ambiente ed ecosistemi ma piuttosto ad un abbandono progressivo dell’agricoltura e delle aree naturali, con gli alberi che pian piano guadagnano gli spazi abbandonati dall’uomo: lo spiega Enrico Pompei, responsabile dell’Inventario Nazionale delle Foreste: “Gli italiani negli anni hanno abbandonato l’agricoltura di collina e montagna – ha commentato sul Corriere della Sera – gli alberi si sono così insinuati nelle aree che non vengono più coltivate. Soprattutto le persone residenti al Sud hanno smesso di coltivare nelle aree collinari e montuose perché non è più conveniente”.

Gli alberi guadagnano spazi in Sardegna ma non basta: nell’isola manca una programmazione precisa che guardi insieme ad ambiente, economia, tradizione e paesaggio. Lo sostiene da anni Giampiero Poddie, 60 anni, boscaiolo di Tonara e ultimo rappresentante del mestiere in Sardegna: “Sappiamo che l’estensione dei boschi aumenta ma la quantità degli ettari non è fondamentale: non abbiamo progetti a lungo termine, quando si pensa a un bosco si dovrebbero studiare piani specifici decennali per ogni territorio, non idee importate da altre regioni. La Sardegna acquista legname di castagno, mandorle  e altri prodotti che si potrebbero coltivare qui, se ci fosse una vera programmazione lungimirante. Per non parlare del turismo: ogni estate cento mila sardi partono per le vacanze Trentino o Valle d’Aosta, regioni che hanno un patrimonio boschivo limitato. Tonara può vantare nel suo territorio una maggiore biodiversità che regala ben 65 tonalità di verde, perché qui da noi non si progettano percorsi di turismo boschivo? Purtroppo non possiamo contare su una vera politica per il patrimonio forestale, qui gli alberi fanno notizia solo quando si parla di incendi”.

Francesca Mulas

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