Questo pomeriggio due esperti del settore Sicurezza e Ambiente del Gruppo Saras, Ignazio Piras e Antonello Cogoni, hanno illustrato alla Commissione Ambiente del Comune di Sarroch il contenuto del “Rapporto Ambiente, Salute e Sicurezza 2012”, che l’azienda stila ogni anno nell’ambito della certificazione Emas sugli obiettivi raggiunti e quelli in programma.
Il documento riporta i valori ambientali registrati dalle centraline dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente e dettagli su consumi energetici, scarichi idrici, emissioni, monitoraggio dell’ambiente marino e sottosuolo. “L’obiettivo iniziale, per il periodo 2012-2014, puntava alla riduzione del 30 per cento delle emissioni di anidrite solforosa – si legge nel report – ma grazie all’entrata in funzione dell’impianto TGTU del 2009 e al progetto di recupero energetico, si sono registrati picchi di riduzione del 45%”.
“Sempre rispetto al 2009 (anno di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale) – prosegue il documento – sono diminuite le emissioni dirette rilasciate da uno dei quattro impianti di conversione, che nel 2012 ha visto calare il consumo di olio combustibile di circa 23.000 t/a, pari all’11%. In totale, la quota di risparmio di olio, in tutti gli impianti, arriva al 32%. Questo è stato reso possibile dal recupero del calore sottratto alla dispersione in ambiente e reinserito nel processo di lavorazione”.
“Quanto alle PM10, a conferma dei dati monitorati nell’ambito dell’AIA, sono state messe a confronto le condizioni rilevate delle centraline di Sarroch con quelle registrate in varie zone del Cagliaritano. Le centraline Arpas di Sarroch hanno registrato solo 4 superamenti orari tra gennaio e settembre 2013, ben al di sotto di quanto registrato da altre centraline installate in zone urbane. Nessun superamento del valore massimo mensile (limite 5 µg/m3 di media annuale) è stato registrato rispetto ai livelli di benzene”.
“Tra gli obiettivi principali per il futuro – conclude il documento – ci sono la riduzione del rumore e del disturbo olfattivo. È già stato avviato il monitoraggio semestrale, come prescritto dall’AIA, con lo scopo di individuare le specie chimiche responsabili del disturbo olfattivo nelle sorgenti di emissioni della raffineria”.